Ascoli Piceno-Fermo

Agricoltura, l’assessore Carloni a Tipicità: «Costruiamo un mondo di qualità, moderno e competitivo»

Presenti durante l'incontro al Fermo Forum, accanto al vice presidente regionale, il presidente di Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni e il dirigente regionale Lorenzo Bisogni

FERMO – «Raccogliamo la sfida di semplificare la burocrazia, accelerare i pagamenti e sostenere il ricambio generazionale: l’obiettivo comune è quello di costruire insieme un mondo agricolo di alta qualità, moderno e competitivo. Questa giornata è importante per capire dalla voce dei veri protagonisti le intenzioni e i progetti, le novità e le criticità, per poi fare sintesi e adottare una strategia che renda la programmazione sempre più performante». Con queste parole il vice presidente della Regione Marche e assessore all’agricoltura Mirco Carloni ha aperto questa mattina il suo intervento in videoconferenza in occasione del focus sul programma di sviluppo rurale nell’abito di Tipicità Special Edition in corso al Fermo Forum.

L’assessore regionale Mirco Carloni

«Nel Psr ci sono circa 700 milioni per l’agricoltura marchigiana – ha proseguito Carloni rivolgendosi agli operatori e ai rappresentanti delle associazioni di categoria presenti -. Si tratta di soldi dei nostri contadini, delle nostre imprese e compito della Regione è erogarli in modo semplice e veloce evitando di aggravare la distribuzione con la burocrazia salvo quando previsto dalla normativa. Per questo motivo dal primo giorno del mio mandato ho chiesto ai servizi di dare una grande accelerazione alla liquidazione dei contributi scongiurando così il rischio di penale da parte della UE per non aver raggiunto l’obiettivo N+3 che invece siamo riusciti a centrare qualche settimana fa. Entro fine anno contiamo inoltre di liquidare altri 18 milioni e per fare sempre meglio prenderemo anche spunto dalle regioni che hanno efficientato i passaggi».

Tra le iniziative ritenute prioritarie, l’assessore Carloni ha citato il pacchetto Giovani da 21 milioni di euro con l’accesso contemporaneo con la stessa domanda ai contributi delle altre misure che sostengono gli investimenti aziendali. «L’ultimo bando a riguardo – spiega Carloni -, risale ad aprile 2017. Ritengo invece che per andare nella direzione da noi auspicata sia necessario sostenere l’insediamento di nuove aziende agricole di giovani con meno di 40 anni con una misura anticiclica a contrasto dell’alto tasso di mortalità delle imprese, aggravato anche dal Covid. Vogliamo favorire il ricambio generazionale, il miglioramento delle competenze e dell’azienda stessa con investimenti più dinamici e attenti anche all’impatto ambientale».

L’attuale PSR Marche è stato approvato nel 2015 «con una dotazione iniziale di risorse di 537,96 milioni di euro di risorse pubbliche – ha spiegato la dirigente della Regione Marche Patrizia Bernacconi -. A questa somma sono stati aggiunti nel 2017 a seguito del sisma 159,25 milioni di euro. Dopo il terremoto il cofinanziamento regionale è stato preso in carico dai fondi statali e a oggi sono stati impegnati 28,6 milioni di euro delle risorse risparmiate che ammontano a 72 milioni di euro. Sei le priorità previste in base alla normativa comunitaria: conoscenza e innovazione; competitività dell’agricoltura; tutela degli ecosistemi; uso efficiente delle risorse e clima; inclusione sociale e sviluppo economico nelle zone rurali».

«I fondi del Psr sono fondi dei cittadini e sono destinati agli agricoltori quindi non riuscire a portarli nelle aziende agricole sarebbe una sconfitta per tutti – ha sottolineato la presidente di Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni -. In tal senso dobbiamo andare incontro a uno snellimento burocratico al quale va aggiunta una maggiore celerità nei pagamenti che devono essere effettuati nel giro di pochi mesi per costruire un progresso».

Un momento della video conferenza di questa mattina di Tipicità Special Edition

«È necessario un nuovo bando strutturale per i nuovi giovani che vogliono investire in agricoltura – ha aggiunto la Gardoni -. Nella prossima programmazione è chiaro che, in virtù della moria delle aziende agricole e della grande crisi economica che siamo attraversando, dobbiamo capire dove vogliamo investire e dove vogliamo portare l’agricoltura marchigiana basandoci su un sistema agroalimentare di qualità ma anche strutturato».

«Ora partiremo con la programmazione 2021-2021 e dobbiamo andare incontro alle richieste di semplificazioni – ha sottolineato Lorenzo Bisogni, dirigente del servizio politiche agroalimentari della Regione Marche -. Cercheremo di ragionare con la organizzazioni professionali per portare tali semplificazioni come richiesto dall’assessore Carloni e saranno importanti aiuti in relazione all’impatto ambientale e nelle aree montane». Il dirigente Bisogni ha infine garantito che «cercheremo di riaprire tutti i bandi per garantire la continuità dei finanziamenti e non creare problemi alle imprese».

Infine il dirigente regionale Andrea Sileoni ha fatto il punto sullo stato di avanzamento delle domande degli scorsi anni dove si sottolinea un «21% di domande rendicontate nel caso del pacchetto giovani – ha osservato -. Perché abbiamo scelto il pacchetto giovani? Perché si tratta di una scelta innovativa, che non era obbligatoria, ma che abbiamo deciso di adottare per favorire il ricambio generazionale. Al contempo vogliamo anche migliorare la competitività delle aziende per dare la possibilità ai giovani di presentare un piano di sviluppo grazie alla loro dinamicità, alla loro propensione a fare investimenti, alla loto sensibilità verso il biologico ma anche al risparmio energetico. È importante garantire ai giovani di rimanere attraverso questi bandi».