ASCOLI PICENO – La comunità di Ascoli si mobilita per aiutare la popolazione ucraina in fuga e per portare aiuti diretti alle persone che soffrono per la guerra in corso. Oggi pomeriggio un incontro promosso dal Comune si è svolto presso la sede della Bottega del Terzo Settore, organismo che raggruppa le principali associazioni del volontariato locale. Presenti decine di residenti, tra i quali anche molte donne e cittadine ucraine che vivono da anni nella città picena.
L’appello di Valentina
Da queste, alcune delle quali hanno figli e parenti ancora bloccati in Ucraina – nascosti nelle cantine o in fila alle frontiere con temperature gelide – sono venuti gli appelli al sostegno con ogni mezzo alla popolazione del Paese aggredito dalla Russia. Valentina, con indosso una bandiera ucraina, ha pianto leggendo un’accorata lettera dell’ex presidente della Lituania Dalia Grybauskaite che invita la Nato ad intervenire nel territorio ucraino per fermare Putin e salvare molte vite umane: «Perché i leader della Nato continuano a dire che non possono essere coinvolti nel conflitto, quando l’hanno invece fatto in Libia, Siria, Jugoslavia e Afghanistan?».
Emergenza farmaci e viveri
Più concreto invece l’intervento di Anna, da 12 anni in Italia, che ha i parenti vicino a Odessa e teme per la loro vita: «Molti si riverseranno in Moldavia, prima di arrivare in Romania – ha detto la donna – ma quello è un Paese piccolo e povero. Noi dobbiamo aiutarli, non solo accogliendo i profughi ma portando farmaci, beni e tutto il materiale che può servire nell’emergenza». Anna si è offerta come interprete nel caso si organizzino pullman e convogli che da Ascoli trasportino medicinali, viveri e vestiario agli ucraini che arrivano in Moldavia.
Una rete per l’accoglienza
E proprio stasera dal capoluogo piceno partirà un primo carico di aiuti diretto in Polonia, al confine con l’Ucraina. Ma altri certamente ne verranno organizzati nei prossimi giorni, considerando la grande solidarietà che sta arrivando – in donazioni e materiali – dalla cittadinanza ascolana. Ma l’obiettivo del Comune, della Bottega del Terzo Settore e della Fondazione Carisap non è solo quello di portare assistenza sul posto e coordinare le attività, ma anche predisporre una rete per l’eventuale accoglienza ad Ascoli degli ucraini. «Stiamo facendo una verifica dei posti letto disponibili – ha detto il sindaco Marco Fioravanti – e con volontari e associazioni stiamo lavorando per assistere al meglio le famiglie che dovessero giungere nella nostra città».
Nello stesso incontro, coordinato da Roberto Paoletti, presidente del BTS, l’assessore Massimiliano Brugni ha affermato che promuoverà un tavolo tra tutte le realtà che possono collaborare allo scopo, perché «non basteranno solo i posti letto ma sarà necessario anche attivare i servizi necessari all’accoglienza, sanitari, scolastici ed altro».
Dal canto suo, la Fondazione Carisap, per bocca di Marco Perosa si è detta pronta ad impegnarsi per affrontare la crisi e rispondere ai bisogni immediati anche con impegni economici.
Da ricordare che ad Ascoli risiedono 130 persone di origine ucraina.