Ascoli Piceno-Fermo

Calzaturiero, le imprese marchigiane sfidano la crisi: protagoniste al Micam fra tradizione e innovazione

All'evento internazionale che si svolge a Milano dal 23 al 25 febbraio partecipano 93 imprese marchigiane del calzaturiero

ANCONA – Le imprese marchigiane del calzaturiero fanno sentire il loro peso specifico al Micam, la più grande esposizione mondiale del settore: su 853 espositori provenienti da tutto il mondo, quasi la metà italiani, le imprese marchigiane rappresentano un 25% circa delle aziende che partecipano all’importante appuntamento, a testimoniare «la rilevanza del comparto nella nostra regione» spiega Giacomo Bramucci, presidente Confcommercio Marche, componente della giunta di Federmoda Italia e vicepresidente dell’Azienda Speciale della Moda di Camera di Commercio delle Marche.

Sono 93 le aziende marchigiane che da oggi fanno bella mostra dei loro prodotti alla fiera che si tiene a Milano. «Le Marche si presentano al Micam con prodotti di eccellenza all’insegna dell’alta qualità. «Questa edizione è molto delicata – spiega Bramucci – il settore sta vivendo una forte contrazione che si aggira intorno al -10% rispetto all’anno scorso, che già era stato un anno molto complesso». Il tema posto all’attenzione da Bramucci è quello della cassa integrazione alla quale molte imprese sono dovute ricorrere. «Le aziende hanno bisogno di aiuto, che in parte sta arrivando, ma da sola la cassa integrazione non basta» osserva «il settore deve mantenersi vivo, per questo servono aiuti economici che diano una spinta alla creatività delle imprese: oggi è molto difficile realizzare un campionario, bisogna sostenere la creatività, solo così si può costruire la rinascita».

Giacomo Bramucci
Giacomo Bramucci

La situazione geopolitica, soprattutto il conflitto Russia – Ucraina, hanno messo in forte difficoltà il settore, dato che il mercato russo era un riferimento per il prodotto di alta qualità delle imprese marchigiane non solo del calzaturiero, ma anche della moda. «Se si rasserenassero i fattori internazionali ce ne gioveremmo subito – spiega – ma un clima disteso sembra ancora lontano». Intanto il comparto moda marchigiano si presenta compatto al Micam, partecipando a tutti gli eventi collegati: «Si apre una settimana ricca di iniziative che vedono le Marche protagoniste nella moda. In momenti difficili come quello attuale – prosegue – occorre compattare la filiera che arriva fino al retail. Servono sforzi per creare rapporti solidi tra fornitori e rivenditori, è importante che ci siano momenti di confronto». Nelle Marche la filiera del calzaturiero nelle province di Macerata e Fermo tocca vette di incidenza intorno al 50% sul Pil e complessivamente, spiega Bramucci, ha un peso rilevante anche nelle esportazioni (10% circa), superiore al dato nazionale.

A mettere in difficoltà il settore oltre al quadro geopolitico internazionale è anche la complessità nel reperimento del personale, una criticità «che in questo ambito è molto più importante che in altri settori». Il comparto moda, osserva, «vive una fase di difficoltà nel ricambio generazionale e i giovani non si avvicinano al mondo dell’artigianato per questo occorre incoraggiare i percorsi ITS (“Istituti Tecnici Superiori, ndr) che stiamo appoggiando in maniera molto forte, sia nella moda che nel turismo, per far percepire a ragazzi le potenzialità di questi comparti» dove possono trovare occupazione e realizzarsi anche come imprenditori.

Le imprese della moda e del calzaturiero stanno puntando anche molto sull’innovazione e l’Intelligenza artificiale entra a pieno titolo in questo percorso virtuoso: «Molte aziende marchigiane, anche di piccole dimensioni, stanno già testando vantaggiosamente l’Intelligenza artificiale nelle loro produzioni. Questo tipo di tecnologia – conclude – sta entrando ed entrerà in maniera sempre più preponderante anche nelle piccole aziende, non dobbiamo opporci all’innovazione, ma cavalcare quest’onda».