ANCONA – La spesa? Bene Ancona, meno bene Ascoli Piceno dove il caro vita si fa sentire. Il quadro emerge dall’indagine sui supermercati di Altroconsumo condotta in 67 città italiane. Ancona è tra le città italiane in cui, scegliendo il punto vendita più economico, si può risparmiare di più sulla spesa, mentre invece Ascoli Piceno è tra le città italiane in cui si spende di più anche scegliendo nel negozio meno costoso.
Un primato positivo quello di Ancona, condiviso con Como, Vicenza, Venezia, Rovigo, Cremona, Verona, Mantova, Modena, Reggio Emilia, Padova, Roma, Teramo. Ad Ancona la spesa minima possibile nel negozio più conveniente ammonta a 5.800-6.000 euro all’anno, contro i 6.700-6.900 euro annui necessari per far spesa nel supermercato più economico di Ascoli Piceno in un anno. Una maglia nera, quella di Ascoli, condivisa con Savona, Aosta, Messina, Sassari e Palermo.
Ad Ancona il risparmio massimo sulla spesa può raggiungere 1.269 euro, mentre ad Ascoli si limita a 399 euro. L’associazione dei consumatori rileva che le 35 catene analizzate hanno aumentato del 12,6% i prezzi rispetto all’anno scorso (raffronto sul periodo marzo 2023 – marzo 2022). Sono i discount con un +15% ad aver segnato i rincari maggiori (nel 2022 + 5,2%) con punte anche del 18%. Gli ipermercati hanno registrato una crescita dei prezzi dell’11% (nel 2022, rispetto al 2021, era dello 0,9%), mentre nei supermercati i prezzi sono cresciuti del 12% (l’anno scorso + 2%).
Altroconsumo analizzando i prodotti più comuni nel carrello della spesa, rileva come un pacco di pasta di marca della stessa marca e dello stesso peso, a seconda dei supermercati si può trovare a prezzi molto diversi che possono oscillare da 0,89 euro a 2,29 euro. Una forbice piuttosto ampia con una differenza del 156%. Stesso discorso per i detersivi: cambiando insegna un detersivo di marca può costare dai 3,99 ai 6,99 euro, con una differenza del 70%.