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Incidente in A14, Filt Cgil: «Più sicurezza per gli autotrasportatori»

All'indomani della morte dei due autisti sul tratto dell'A14 interessato dai cantieri, Fil Cgil chiede maggiore sicurezza sul lavoro e investimenti per migliorare le infrastrutture

I disagi sull'A14

ANCONA – Più sicurezza sulle strade, più tutele per gli autotrasportatori e più controlli. È la richiesta che arriva da Filt Cgil dopo l’incidente mortale che si è verificato ieri – 28 giugno – intorno alle 13 sull’autostrada A14, nei pressi dell’uscita per Grottammare, dove, nel tamponamento fra tre mezzi pesanti, hanno perso la vita due autotrasportatori, uno dei quali era un 58enne Jesino e l’altro un 57enne di Cepagatti in provincia di Pescara. Ferito non in maniera grave il terzo autotrasportatore.

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Il tratto autostradale, interessato da una serie di cantieri, dopo il grave incidente è rimasto chiuso da Val Vibrata fino a Grottammare in direzione Ancona, fino alle 18, per consentire ai mezzi di soccorso intervenuti sul posto di ripristinare le condizioni per la viabilità. Le code hanno toccato i 3 chilometri.

Nello scontro uno dei mezzi pesanti si è incendiato ed è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Sul posto è intervenuto il personale di Autostrade, la Polizia Autostradale, i mezzi del 118 e si è alzato in volo anche Icaro che non ha potuto far nulla dal momento che i due conducenti erano entrambi deceduti.

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L’area interessata da mesi dai lavori nelle gallerie tra San Benedetto del Tronto e Grottammare, è diventata un calvario quotidiano per gli automobilisti e gli utenti della strada costretti a transitare il quel tratto di autostrada per lavoro. Mesi di disagi e rallentamenti che sono sfociati in tragedia. I lavori, stando a quanto comunicato da Autostrade per l’Italia termineranno il 9 luglio.

Valeria Talevi, Filt Cgil (immagine di repertorio, del presidio in Prefettura ad Ancona)

Valeria Talevi, segretaria regionale Filt Cgil Marche accende i riflettori sulla sicurezza degli autotrasportatori, dopo l’ennesimo infortunio sul lavoro che ieri ha portato alla morte dei due conducenti. Talevi sottolinea che il meccanismo della consegna veloce condanna i conducenti dei mezzi pesanti a dei veri e propri tour de force, senza il rispetto delle pause previste. «A causa dei cantieri i tempi di guida si allungano a discapito della sicurezza», spiega la sindacalista, nel chiedere anche che per i lavoratori di settori usuranti, come quello dell’autotrasporto, superati i 50 anni di età vengano riservate maggiori attenzioni».

Il 10 luglio il sindacato aderirà all’iniziativa nazionale che si terrà a Lodi dove chiederanno un piano per la logistica che punti a «conciliare intermodalità e sicurezza dei lavoratori». Inoltre la sindacalista pone l’accento sulle «infrastrutture obsolete che vanno rinnovate» con le risorse del Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza che fa notare non ha però previsto la qualità del lavoro ed i diritti ad esso correlati : se un 33% delle risorse devono essere destinate all’inclusione e alla coesione sociale, bisognerebbe finalizzare le risorse anche agli altri aspetti».

L’associazione Asso Utenti ha lanciato una class action per consentire agli utenti della strada penalizzati di chiedere i danni per i ritardi subiti per colpa dei cantieri autostradali.

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