Ascoli Piceno-Fermo

Regionali, Acquaroli querela Zingaretti: «Basta alle menzogne sul mio conto»

A sollevare le ire del candidato del centrodestra la dichiarazione rilasciata ad Enna dal segretario dei dem, secondo il quale il deputato di Potenza Picena organizzava iniziative per ricordare la marcia su Roma

Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli

ANCONA – La cena di Acquasanta Terme continua ad impegnare il dibattito politico in vista delle elezioni regionali fissate per il 20 e 21 settembre. Dopo il botta e risposta avvenuto nei giorni scorsi fra il giornalista Enrico Mentana e il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli, con il direttore del Tg di La7 che aveva definito inaccettabile la partecipazione di Acquaroli alla cena avvenuta il 28 ottobre scorso per commemorare la marcia su Roma, e la replica di Acquaroli che non aveva preso parte alla cena e dunque non poteva aver visto il menu con i simboli fascisti, ora il deputato di Potenza Picena sbotta con il segretario nazionale dei dem Nicola Zingaretti.

«Ogni giorno –  spiega Acquaroli – continua a raccontare menzogne sul mio conto, dichiarando che avrei “organizzato iniziative per ricordare la marcia su Roma” segno che non abbia alcuna idea di cosa stia parlando. Lo sfido a dimostrare quanto sostiene di fronte ai giudici in tribunale. Ora basta».

A sollevare le ire del candidato del centrodestra la dichiarazione del segretario nazionale dei dem rilasciata ad Enna, dove intervenendo sulle alleanze fra Pd e 5 Stelle, ha attaccato Acquaroli dichiarando che «il candidato delle Marche e’ un uomo che fino a qualche tempo fa organizzava iniziative per ricordare la marcia su Roma» (Fonte Italpress).
Acquaroli però non ci sta e fa sapere che ha dato mandato ai suoi legali di querelare per diffamazione Zingaretti.

All’attacco del candidato di centrodestra va anche il coordinatore regionale di Articolo Uno Massimo Montesi, che riferendosi alla cena dichiara: «Rinnegare tardivamente quella squallida serata, al fine di rifarsi una verginità moderata che Acquaroli chiaramente non ha, non cancella la gravità del suo avervi preso parte. E soprattutto non cancella il fatto che il suo stesso partito, Fratelli d’Italia, ne è stato promotore».

«Acquaroli abbia il coraggio di rivendicare le sue idee e la sua nostalgia per il fascismo, oppure lasci Fratelli d’Italia e gli incarichi assunti per suo conto. Siamo comunque certi che il Dna democratico dei marchigiani – conclude – e la loro cultura politica, che custodisce e tutela i valori costituzionali, a settembre sapranno ricacciare indietro questo spettro che si sta affacciando nelle Marche e che non ha nulla a che fare con la nostra regione»