Ascoli Piceno-Fermo

Anziani morti Rsa Offida: giudice Ascoli vuole accertare responsabilità Asur Marche

Per i decessi l'unico imputato è l'infermiere di Grottammare Leopoldo Wick. È accusato di omicidio volontario per otto decessi e di tentato omicidio per altri quattro

Rsa Offida (Foto da www.turismoffida.com)

ASCOLI – La magistratura di Ascoli vuole fare completa luce sulla vicenda delle morti sospette di anziani nella Rsa di Offida, per le quali è indagato l’infermiere Leopoldo Wick, detenuto nel carcere di Marino del Tronto. Non solo per accertare le responsabilità dirette dell’operatore sanitario, ma anche quelle dell’Asur Marche in relazione al controllo delle attività del suo dipendente.

Il giudice del tribunale civile Enzo Foti, nel corso del processo in corso nel capoluogo piceno, ha infatti incaricato due medici legali per verificare se vi sia stato inadempimento da parte dell’Azienda sanitaria e se i trattamenti siano stati effettuati a regola d’arte, in relazione al decesso di Lucia Bartolomei, la donna deceduta il 10 febbraio del 2019 nella struttura offidana e per la quale la Procura di Ascoli dispose la riesumazione della salma e la successiva autopsia. La decisione del giudice è avvenuta su richiesta del legale dei familiari dell’anziana, e la perizia verrà affidata ad aprile.

Tutto ciò potrebbe costituire un precedente anche per i legali delle altri parti civili coinvolte nel processo. Da ricordare che l’Asur Marche figura come responsabile civile nell’indagine penale relativa alle morti sospette.

Unico imputato per i decessi nella Residenza sanitaria di Offida, è Leopoldo Wick, 57 anni, di Grottammare arrestato nel giugno del 2020. È accusato di omicidio volontario premeditato per otto anziani ospitati nella struttura dell’Asur, e tentato omicidio per altri quattro.

A far scattare le indagini sul caso, nel settembre 2018 fu la denuncia ai Carabinieri di un operatrice sociosanitaria che lavorava a Offida, e che si era accorta di troppe anomalie nella gestione dei pazienti, in particolare di quelli in condizioni più critiche.

Con un incremento notevoli dei decessi tra il 2017 e il 2018, mai verificatosi prima. Secondo l’accusa l’infermiere sotto processo avrebbe somministrato agli anziani farmaci in dosi superiori alle necessità, provocando conseguenze letali sulla loro salute. Ma l’operatore sanitario ha sempre respinto le accuse, dichiarandosi innocente.