ARQUATA DEL TRONTO – Sono stati ultimati in settimana i lavori di ripristino de ‘La Botte’, area di sosta situata appena sopra il capoluogo di Arquata, meta prediletta di escursionisti e cicloamatori durante tutto l’anno. Si tratta, indubbiamente, di una bella notizia per il borgo piceno che era stato devastato dal terremoto del 2016. I lavori di ripristino degli arredi in legno sono stati eseguiti dall’artigiano pretarese Carlo Trenta, il quale ha utilizzato legname in castagno del luogo: l’intento è stato quello di far lavorare le maestranze locali promuovendo allo stesso tempo la filiera del legno a chilometro zero.
L’obiettivo
L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo dell’Avis provinciale di Ascoli. Oggi 24 settembre l’inaugurazione, con una escursione e un pranzo offerto proprio dall’Avis, in presenza dei rappresentanti delle varie sezioni e aperto a tutti gli escursionisti che vorranno aggregarsi. Entusiasti i ragazzi dell’associazione ‘Arquata Potest’, già da prima del sisma impegnati nel recupero dei sentieri e nella promozione del territorio, i quali tenevano particolarmente a questa riqualificazione. «Dopo aver ripristinato l’area della Fornace di Pretare e quella di Colle del Quarto – spiegano i volontari -, abbiamo subito puntato a quella che a noi sta più a cuore, meta delle prime passeggiate ecologiche organizzate dal 2011, quando è nata la nostra associazione. ‘La Botte’ è da sempre un punto di riferimento per noi arquatani e, proprio per via del fatto che è situato appena sopra la rocca, in un certo senso lo consideriamo come il primo cantiere di Arquata capoluogo, dove ad oggi purtroppo è ancora in corso la rimozione delle macerie».
Il messaggio
L’associazione, dunque, coglie anche l’occasione per lanciare un appello alle istituzioni. «Arquata ha voglia di rinascere e ancora una volta lo dimostra con i fatti – proseguono i volontari -. Perché sebbene nelle sei frazioni non perimetrate la ricostruzione sia partita, ce ne sono ancora altre sette dove tutto è fermo. Ecco perché ne approfittiamo per ricordare agli uffici preposti, e ai vari enti coinvolti nel processo di ricostruzione, che a sette anni di distanza ci aspettiamo che da oggi le tempistiche vengano non solo enunciate, ma anche rispettate. Pure per Arquata capoluogo, ad esempio, un iter chiaro e definito sembra stia prendendo forma, grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti. Adesso, però, non vogliamo più tempi morti, bensì la massima coordinazione tra gli enti coinvolti affinché le tempistiche siano ridotte all’osso».