ARQUATA DEL TRONTO – La struttura è rimasta chiusa dall’ottobre del 2016, in quanto resa inagibile dal terremoto. Ma la bolletta della luce è arrivata ugualmente, per un ammontare di oltre 40mila euro. Anzi 43mila, per la precisione. È la storia, assolutamente incredibile, che riguarda il ‘Molino Petrucci’, la nota azienda di Arquata che produce farina, grani e anche confetture.
La delocalizzazione
La sede storica dell’azienda, a Trisungo, venne resa inagibile dalle scosse dell’ottobre 2016, dopo aver parzialmente resistito a quelle precedente, compresa quella del 24 agosto. I titolari, dunque, decisero di delocalizzare l’attività a Maltignano, pur di continuare a lavorare. A quel punto, nessuno è mai più rientrato nella sede arquatana, ma l’Enel ha inviato una bolletta per il periodo che va da agosto 2016 a ottobre 2021.
La protesta del titolare
«A parte il fatto che 43mila euro rappresenta una cifra assurda – spiega Alessandro Petrucci, titolare del Molino -, ma ciò che non riusciamo a comprendere è come si possa chiedere il pagamento della bolletta per quegli anni nei quali l’edificio è rimasto chiuso. Anzi, i fili della corrente sono addirittura staccati, quindi mi rimane complicato anche capire come abbiano potuto rilevare i consumi. Addirittura, dalla bolletta si evince che abbiano considerato alcuni consumi riscontrati tra ottobre 2019 e luglio 2020, mentre il resto della bolletta è dovuto a tasse e spese varie. Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere, che ha davvero del clamoroso. Personalmente – prosegue Petrucci -, sono rimasto allibito appena ho letto l’importo da pagare. Oltre 43mila euro. Ma stiamo scherzando? Per poter pagare la bolletta dovremmo chiudere per sempre la nostra azienda».
Le richieste all’Enel
I titolari del Molino Petrucci hanno chiesto chiarimenti all’Enel, annunciando che non pagheranno nulla. «Ribadisco che si tratta di arretrati, per i quali ci viene richiesto il pagamento e che si aggiungono alle bollette ordinarie che ci stanno arrivando per la sede di Maltignano e che puntualmente provvediamo a pagare – specifica Alessandro Petrucci -. Ma noi, in tutti questi anni, dall’ottobre del 2016 ad oggi, non siamo più tornati a Trisungo. È davvero assurdo tutto ciò. Quell’edificio è in zona rossa e nessuno può entrarci dentro».
La risposta
Dall’Enel non sono arrivate risposte ufficiali ma, a quanto pare, il pagamento della bolletta verrà sospeso in attesa di ulteriori verifiche che verranno effettuate nel corso dei prossimi giorni. La sensazione, però, è che la querelle non è destinata a chiudersi qui.