ARQUATA DEL TRONTO – Pericolo scampato, almeno per il momento. La ricostruzione post terremoto di Arquata del Tronto, il borgo piceno maggiormente devastato dal sisma del 2016, non subirà alcun rallentamento. Il rischio, però, era concreto a seguito dei ricorsi al Tar presentati da alcuni residenti della frazione di Piedilama contro i piani attuativi che erano stati approvati nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale arquatana.
La vicenda
Il Tar delle Marche, nella fattispecie, ha negato la sospensiva chiesta da tre residenti arquatani che lamentavano criticità nella delibera approvata lo scorso dicembre 2022 dal Comune riguardante i piani urbanistici attuativi, propedeutici alla ricostruzione. Il tribunale amministrativo regionale ha quindi rinviato al prossimo 21 giugno per discutere nel merito della causa.
Soddisfatto per il pronunciamento il sindaco di Arquata Michele Franchi. «Per noi questa decisione è fondamentale perché impedisce che interessi di pochi prevalgano sul bene collettivo – spiega il sindaco Michele Franchi -. Andiamo dunque avanti, così come ci siamo prefissati e sono fiducioso in un pronunciamento a noi favorevole anche a giugno da parte del Tar».
Il Comune di Arquata si era costituito nel ruolo di ‘resistente’ nell’udienza di ieri. «Con noi anche Regione Marche, Provincia, di Ascoli, Usr, la struttura commissariale e altri enti – conclude il sindaco -, a testimonianza che il lavoro che stiamo facendo va nella giusta direzione e non poteva essere inficiato da richieste di poche persone».