ARQUATA DEL TRONTO – Un altro, importante, tassello si è intanto aggiunto al mosaico della ricostruzione di Arquata. Mercoledì mattina, 2 febbraio, infatti, sono stati consegnati i lavori per quanto riguarda la realizzazione delle nuove case popolari che sorgeranno nella frazione di Trisungo, uno dei paesi maggiormente devastati dal terremoto del 24 agosto del 2016.
Il progetto
Un progetto, quello promosso in collaborazione con l’Erap, fortemente voluto dal compianto sindaco arquatano Aleandro Petrucci e portato avanti dall’attuale amministrazione guidata da Michele Franchi. «Gli spazi della vecchia scuola elementare di Trisungo si trasformeranno in sette appartamenti di edilizia residenziale pubblica – spiega proprio lo stesso primo cittadino di Arquata -. All’interno di tali abitazioni saremo felici di accogliere le donne, gli uomini e i bambini della nuova Arquata che sta rinascendo dalle macerie. Creare nuovi alloggi, infatti, vuol dire riportare vita e futuro sul nostro territorio. Di questo era convinto Aleandro Petrucci e di questo siamo convinti anche noi. Ecco perché siamo orgogliosi ed entusiasti di dare il via a questo cantiere».
Il termine dei lavori
Entrando maggiormente nel dettaglio del progetto, i lavori veri e propri cominceranno entro i prossimi dieci giorni, giusto il tempo di sistemare gli ultimi aspetti burocratici successivi alla consegna. L’obiettivo del Comune è quello di portare a compimento l’intervento nel giro di un anno, al massimo un anno e mezzo. «Faremo il possibile affinchè i lavori possano concludersi il prima possibile, procedendo appunto a ritmo spedito – conferma il sindaco Franchi, il quale peraltro da pochi giorni si è ristabilito dal covid che lo aveva contagiato -. Le case popolari, ovviamente, non sono state ancora assegnate, ma abbiamo già redatto un regolamento insieme all’Erap che attueremo per procedere alla consegna degli appartamenti. Ora pubblicheremo un bando e poi procederemo appunto all’assegnazione. Fra l’altro, nel nostro progetto generale è prevista la realizzazione di altre case popolari anche nelle altre frazioni del territorio – conclude Michele Franchi -, per dare ancora un maggiore impulso alla ricostruzione post terremoto della nostra splendida Arquata, che tornerà ad essere meravigliosa come lo era prima di quel maledetto 24 agosto di ormai sei anni fa».