Ascoli Piceno-Fermo

Arquata del Tronto nel circuito dell’Appennino Bike Tour: premio per il progetto “Montagne del Piceno”

Tappa ad Arquata per il percorso che sviluppa la ciclovia più lunga d'Italia, 2.600 km. Patto per il clima nell'Appennino

Tappa ad Arquata del Tronto per il percorso che sviluppa la ciclovia più lunga d'Italia. Al centro il sindaco Franchi

ASCOLI- È stato presentato ad Arquata del Tronto, in una conferenza stampa che si è tenuta nei giorni scorsi, nel municipio del paese, “Appennino Bike Tour – Il Giro d’Italia che non ti aspetti”. La ciclovia si sviluppa su duemilaseicento chilometri di lunghezza dalla Liguria alla Sicilia, più di trecento Comuni attraversati e 44 Comuni tappa, 26 parchi e aree protette.

La più lunga ciclovia d’Italia

Organizzata da Legambiente e ViviAppennino, l’iniziativa ha preso il via in forma itinerante lo scorso 16 luglio da Altare (Savona) e si concluderà l’8 agosto ad Alia (Palermo). Si tratta della più lunga ciclovia d’Italia: il più importante progetto di turismo sostenibile mai realizzato nel nostro Paese, nato da cittadini e cittadine e dalle associazioni, finanziato dalle istituzioni e imprese.

Appennino Bike Tour ha fatto sosta ad Arquata del Tronto dove ad un incontro sono intervenuti, il sindaco facente funzioni Michele FranchiSebastiano Venneri, portavoce nazionale Legambiente ed Enrico Della Torre, direttore generale di Vivi Appennino e ideatore del progetto.

Tra parchi e borghi dalla Liguria alla Sicilia

Il tracciato della ciclovia si sta animando in questi giorni di iniziative lungo tutto lo Stivale incrociando piccoli borghi, aree protette, territori resilienti e premiando anche i cosiddetti “ambasciatori dell’Appennino”, ossia quelle persone, amministratori, piccoli imprenditori, associazioni e realtà territoriali che si sono distinte per attività di presidio del territorio appenninico.

Il sindaco facente funzioni di Arquata, Michele Franchi

Riconoscimento per il progetto di rete “Montagne del Piceno”

 Durante la tappa di Arquata del Tronto tale riconoscimento è stato consegnato al sindaco Franchi in qualità di rappresentante del Progetto Integrato Locale “Montagne del Piceno, finanziato dal Gal Piceno. Il progetto vede i comuni di Acquasanta Terme – Arquata del Tronto – Comunanza – Montegallo – Montemonaco – Roccafluvione (capofila) impegnati in una strategia condivisa per lo sviluppo del turismo esperienziale puntando principalmente su sentieri escursionistici tematici e spiagge fluviali.

Gli obiettivi del progetto e la rete che si è costruita tra amministrazioni locali rappresentano gli elementi fondamentali per creare un sano sviluppo locale in grado di contrastare i cambiamenti climatici.

Un patto per il clima

Un team di ciclisti, insieme a Legambiente e ViviAppennino, percorrerà la ciclovia dal nord al sud della Penisola, sostando in ognuna delle 44 tappe dove saranno organizzati convegni, degustazioni e molti altri eventi insieme alle Amministrazioni locali, gli Enti Parco attraversati dal tracciato e le varie realtà interessate. Durante le soste verrà presentato anche il Patto per il clima per l’Appennino, un impegno che chiederà ai sindaci locali di creare una rete di Comuni della ciclovia dell’Appennino attiva contro le emissioni di gas climalteranti. Inoltre, durante la campagna, saranno inaugurate le postazioni di sosta e ciclo-officina con colonnine di ricarica per le e-bike in ognuno dei 44 comuni tappa, rendendo così il percorso ciclabile il primo in Italia così lungo completamente attrezzato per i cicloturisti.

Appennino Bike Tour, che si avvale del Patrocinio dei Ministeri della Transizione Ecologica, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Turismo, dell’Anci e di Federparchi, in collaborazione con Misura del Gruppo Colussi.

«La pandemia ha fortemente avvicinato le persone alla natura e allo sport, facendo esplodere in maniera inaspettata il cicloturismo, complice anche la diffusione delle e-bike» afferma Sebastiano Venneri portavoce  nazionale di Legambiente. «Queste rendono ciclabili territori che prima non potevano esserlo per via delle difficoltà orografiche. Si è così allargata la possibilità del cicloturismo a nuovi segmenti turistici che prima erano esclusi dai territori montani».

«Il passaggio di questa importante iniziativa ad Arquata del Tronto rappresenta per Legambiente il modello di ricostruzione che vogliamo» commenta Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche. Il cicloturismo, l’escursionismo e tutte le modalità di turismo lento rappresentano un’immancabile occasione di sano sviluppo e di qualificazione per la nostra regione. Questo tipo di turismo necessita di una infrastrutturazione dolce che permetta di tenere insieme ambiente, ricchezze storiche ed enogastronomiche di cui le Marche sono ricche. In questa direzione la Regione deve lavorare anche grazie alle risorse che arriveranno con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».