ARQUATA DEL TRONTO – Ennesima impresa, quella compiuta nei giorni scorsi dall’associazione ‘Arquata Potest’. I volontari, infatti, si sono dati da fare per recuperare e riqualificare uno dei sentieri più importanti che caratterizzano il paese piceno ancora devastato dal terremoto del 2016: si tratta del percorso che da Borgo conduce alle rovine della chiesa del Santissimo Salvatore. L’edificio di culto in questione sorge a metà strada tra Arquata capoluogo e la frazione di Borgo, nel cuore del pianoro che si affaccia sulla Salaria, poco dopo Trisungo.
L’obiettivo
«Non vogliamo rinunciare ad uno dei luoghi simbolo delle nostre radici – spiegano i membri dell’associazione, che come al solito sono stati guidati nella loro missione da Vittorio Camacci -. Certo, ci piacerebbe restituire alla comunità di Arquata direttamente la chiesa, ma questo purtroppo è un regalo che non siamo in grado di fare. Di contro, siamo solo umili volontari, che però quando si tirano su le maniche il più delle volte riescono a far sentire la propria voce attraverso il buon esempio. Anche in questo caso abbiamo ipoteticamente spianato la strada a qualche tecnico incaricato di visitare la chiesa di persona, magari con l’intento di avviarne il cantiere. Per via della sua posizione priva di edifici pericolanti intorno, infatti, la struttura potrebbe essere ripristinata già a partire da domani – concludono i ragazzi di ‘Arquata Potest’ -, restituendo così al territorio una chiesa in mattoni di cui attualmente siamo sprovvisti».