ASCOLI – Si era accusato di un reato commesso invece dalla fidanzata. Un gesto d’amore che è costato caro ad un ascolano che è per questo finito sotto processo e rischiava una condanna da un minimo di uno a un massimo di tre anni di reclusione. Ma gli è andata bene perché, difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti, è stato assolto dal tribunale di Ascoli nonostante la richiesta di condanna a un anno chiesta dalla pubblica accusa.
La vicenda
L’ascolano era stato citato come testimone nell’ambito di un procedimento che vedeva indagata un’amica. La donna, a cui evidentemente teneva davvero tanto, era imputata di furto aggravato per aver sottratto una somma di denaro, asportata illecitamente dall’interno dell’auto di un’altra persona.
L’uomo si è quindi presentato in una stazione dei carabinieri riferendo che era stato invece lui a rubare i soldi dall’auto e non la donna. Una confessione che gli investigatori hanno ritenuto come falsa, fatta probabilmente col solo scopo di sollevare da responsabilità la donna.