ASCOLI – Aumentare, anche solo per quest’anno, la dotazione finanziaria per le coltivazioni viticole biologiche. È questa la richiesta congiunta presentata all’assessore regionale all’agricoltura, Andrea Maria Antonini, da parte dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, del Consorzio Vini Piceni e di Confagricoltura Marche. Una lettera unica, dunque, per sottolineare il fatto che i viticoltori in biologico sono quelli che sono stati maggiormente danneggiati dalle avversità atmosferiche e dall’insorgere della fitopatia peronospora.
Il messaggio
Dai presidenti dei due consorzi, rispettivamente Michele Bernetti e Giorgio Savini, e dal presidente dell’associazione agricola regionale Federico Castellucci, vengono riconosciute le azioni già intraprese da Antonini a sostegno del settore vitivinicolo: dalla concessione aggiuntiva di carburante agricolo per trattamenti fitosanitari per le uve da vino e da tavola, al farsi capofila tra tutti gli assessori all’agricoltura regionali per la questione della peronospora. «In un momento così pesante e difficile per i viticultori che vedono, senza loro colpa alcuna, compromesso gravemente il risultato del lavoro di tutta un’annata – hanno sottolineato i tre – vedere che l’assessore interviene in loro supporto, li conforta e aiuta a sviluppare quel buon sentimento di collaborazione tra imprese e la pubblica amministrazione che è alla base di un valido fare sistema, di cui molto si parla».
Le misure
Proprio in ragione di ciò la richiesta di un intervento «volto ad aumentare sensibilmente, per le coltivazioni viticole biologiche, anche se solo per questa climaticamente disastrosa annualità, l’ammontare dei contributi previsti sui Bandi Misura 11, sottomisura 11.1 e 11.2 per quanti adottano o mantengono pratiche e metodi di produzione biologica. La Regione Marche – ricordano infatti Bernetti, Savini e Castellucci -, porta come fiore all’occhiello il fatto di essere leader sulle coltivazioni bio, specie nel settore vitivinicolo, ragione per la quale uno sforzo in tale settore appare pienamente giustificato. Non è una spesa, bensì è un investimento sul futuro».