ASCOLI – Ha vissuto un vero e proprio inferno. Non ha dormito per parecchie notti, perché ad ogni minimo rumore aveva paura che venisse giù la montagna. Davvero un’esperienza terribile, quella di Nicholas Lionetti, 24enne cavaliere del sestiere ascolano della Piazzarola, tra i protagonisti della Quintana di Ascoli. Il ragazzo, essendo di Faenza, ha affrontato in prima persona l’emergenza dell’alluvione che nei giorni scorsi ha devastato la Romagna.
Il racconto
La sua abitazione è irraggiungibile, in quanto per arrivarci è necessario attraversare cento metri di melma e fango, mentre il box nel quale si trovano i suoi cavalli è rimasto intatto davvero per miracolo, visto che una frana si è praticamente ‘appoggiata’ sulla struttura. Insomma, un’esperienza terribile, dalla quale però Nicholas ha capito di avere intorno tante persone che gli vogliono bene: messaggi di affetto e vicinanza, infatti, gli sono arrivati anche da tanti quintanari ascolani. «Ho vissuto giornate complicate – racconta Lionetti -. Ho avuto paura sia per me stesso che per la mia famiglia. Ma anche per i cavalli. Non avrei mai immaginato di poter vivere una situazione del genere. Considerando il fatto che ci sono state delle vittime, però, posso ritenermi fortunato: sono ancora qui e posso raccontarla. Di notte faccio ancora fatica a dormire, perché ogni piccolo rumore che percepisco mi insospettisce. Inoltre, la pista che avevo allestito per allenarmi è andata completamente distrutta. Per quanto riguarda i cavalli, ora si trovano in condizioni di sicurezza, ma non ho potuto montarli. Così come non sono riuscito ad allenarmi neanche io, eccezion fatta per delle sessioni svolte a Foligno e le prove di lunedì scorso ad Ascoli. Insomma, è un momento particolarmente duro. Ma anche in questo caso ne uscirò più forte».
Il ringraziamento
«La sfortuna, negli ultimi anni, sembra essersi accanita su di me – prosegue il cavaliere -. Però devo andare avanti. E lo sto già facendo. Ringrazio tutti gli ascolani, perché mi sono arrivati tanti messaggi e ho ricevuto tante chiamate. Anche i sestieranti della Piazzarola mi sono stati vicini e tutto questo affetto mi ha commosso. Ringrazio anche gli amici del rione Pugilli di Foligno, così come quelli del rione Navarra di Servigliano. Alcuni mi hanno perfino raggiunto per aiutarmi a liberare casa dal fango. Grazie davvero a tutti».