Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, corteo contro i divieti covid. Dopo tre mesi arrivano 31 multe

La manifestazione non autorizzata si è tenuta il 1 novembre scorso. La Polizia lanciò due lacrimogeni per disperdere la folla che voleva arrivare alla sede della Prefettura

Un momento del corteo

ASCOLI – Dopo il danno la beffa. Il pacifico corteo di protesta contro le normative sul covid che si è tenuto tre mesi fa, nella serata del primo novembre 2020 ad Ascoli, ha avuto il suo prologo in questi giorni.

Trentuno persone di quel centinaio o poco più di manifestanti che erano presenti all’iniziativa, hanno ricevuto una multa da 400 euro così come prescrive la legge. E secondo fonti della Questura le sanzioni sono state erogate per il mancato uso di mascherine – da parte di alcuni – ma soprattutto per aver provocato assembramenti non autorizzati.

La stesso corteo di protesta, partecipato da giovani ed esponenti dell’estrema destra cittadina ma al quale si erano unite donne, commercianti, baristi ed esercenti della città – esasperati per le nuove chiusure delle loro attività – era partito nel tardo pomeriggio da Piazza della Libertà per arrivare poi all’altezza del ponte di Porta Maggiore, da cui si accede a Corso Vittorio e poi al centro storico.

Obiettivo dei partecipanti era quello di giungere fino a Piazza Simonetti, davanti la sede della Prefettura di Ascoli. Ma il corteo è stato fermato molto prima, proprio all’imbocco del ponte.

Da qui momenti di forte tensione tra la polizia e la folla che si era radunata sulla strada: con due lacrimogeni sparati dagli agenti, uno dei quali sembrerebbe ad altezza d’uomo. Una risposta che non solo ai manifestanti ma a molti residenti del quartiere che erano nel frattempo accorsi nella zona, è sembrata esagerata rispetto alle necessità della situazione. Con grida, urla e imprecazioni contro le forze dell’ordine.

Ma evidentemente ai poliziotti è stata dato quell’ordine, per allontanare le persone e disperdere il corteo stesso. E tuttavia alcune decine di manifestanti sono restati sul posto per almeno un’ora, senza provocare incidenti. Poi tutti a casa, in preda però a molta rabbia e sconforto per quanto accaduto.

Nei giorni successivi sono scattate le indagini per identificare i presenti e verificare chi aveva cercato di forzare il blocco. Fino a quando, negli ultimi giorni sono partite le sanzioni spedite a 31 cittadini. Tra di loro ci sarebbero anche esponenti politici.