Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, si dimette il direttore generale dell’Area Vasta 5

Cesare Milani lascierà l'incarico a fine anno. Era direttore dal 2018. I contrasti con la Giunta regionale di destra

Nella foto: la dottoressa Ida Di Giacinto, il direttore generale Cesare Milani, il direttore sanitario Giancarlo Viviani (Immagine di repertorio)

ASCOLI – Il direttore generale dell’Area Vasta 5 del Piceno, Cesare Milani si dimetterà alla fine di dicembre. Lo ha annunciato lui stesso alla responsabile dell’Asur Marche, Nadia Storti. Vicino alla pensione, Milani ha anticipato la sua uscita consapevole del nuovo clima politico regionale e delle critiche che da più parti gli sono state mosse nella gestione della sanità pubblica nell’Ascolano. Nei mesi scorsi l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini (Lega) lo aveva accusato di aver sforato il budget dell’Av5, con ciò provocando forti reazioni.

Milani ha risposto affermando che occorreva recuperare il terreno perso dal Piceno negli ultimi anni. In questo in qualche maniera appoggiato dai sindacati, che proprio nei giorni scorsi pur polemizzando sulle carenze di personale e di dotazioni tecnologiche degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, avevano sottolineato il fatto che alla sanità picena erano stati tagliati fondi per 20 milioni di euro in un solo anno (Cipollini, della Cisl).

Ma a quanto pare le pressioni esterne e le difficoltà seguite alla gestione della crisi covid, hanno fatto decidere al direttore generale in carica dal 2018 di gettare la spugna.

Il nuovo clima politico

A conferma che più che dalla ripartizione delle risorse disponibili, le scelte per i vertici delle strutture sanitarie sono dettate dalla politica c’era già stato l’abbandono dell’incarico da parte di Licio Livini direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo.

Ad Ascoli Milani ha resistito solo un po’ di più, superando anche le fasi peggiori dello tsunami coronavirus. Ma le prove segnano, e se alle spalle non hai più chi ti sostiene, è molto arduo proseguire nelle azioni, specie in tempi difficili come quelli attuali.

Già da gennaio 2022 si capirà in quale direzione andrà la sanità nel Piceno, stretta tra necessità di modernizzazione ed efficienza e limitazione di fondi. Il nuovo direttore generale dovrà saper navigare bene in acque molto tormentate, ed in un territorio molto diviso anche politicamente.