ASCOLI – Si muove anche la Procura in merito alla vicenda che nell’ultimo periodo ha scatenato una vera e propria bufera intorno all’Ast picena. Il fatto è quello relativo alla gita in barca a vela che ha visto protagonisti nove dipendenti dell’azienda sanitaria territoriale di Ascoli, promossa per favorire il cosiddetto ‘team building’. L’attività, svolta in Toscana, era prevista nel piano della formazione obbligatoria fuori sede ed era contenuta nella determina dirigenziale pubblicata lo scorso 2 agosto. La spesa complessiva prevista stanziata dall’azienda è pari a circa 4.400 euro. L’escursione in barca è solamente una delle diverse voci presenti in elenco per un programma dal valore complessivo di quasi 44mila euro che prevede anche corsi e convegni su vari ambiti.
La polemica
La vicenda, però, è finita sul tavolo del procuratore della Repubblica Umberto Monti e ieri (mercoledì 21 agosto) gli agenti della sezione di polizia giudiziaria si sono presentati nella palazzina dirigenziale dell’ospedale Mazzoni per acquisire documenti. Sulla questione intervennero, qualche settimana fa, anche i sindacati con una nota firmata da Nursind Up e Usb. Immediata fu la replica della direttrice Nicoletta Natalini. «Non condivido e non ho autorizzato la scelta esperienziale inserita nel corso di formazione – rispose quest’ultima -. Per questo motivo, l’Ast chiederà ai propri dirigenti e direttori scelte di maggiore sobrietà, mantenendo, però, sempre alta l’attenzione sugli aspetti della formazione e della competenza, imprescindibili per una sanità di qualità».