ASCOLI – Due sentenze che possono creare un importante precedente. Sono quelle emesse nei giorni scorsi dal tribunale di Ascoli, che ha condannato l’Inps a concedere il prepensionamento a due ex lavoratori della Sgl Carbon, lo storico stabilimento ascolano chiuso ormai da quasi vent’anni e che ha dato lavoro a centinaia di famiglie in tutto il Piceno. La decisione è stata presa a causa dell’esposizione all’amianto, cui sarebbero stati sottoposti i due ex dipendenti.
La ricostruzione
Sentenze gemelle, dunque, con le quali i giudici hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona, ovvero l’osservatorio nazionale sull’amianto. La storia, come detto, riguarda due lavoratori, ma sarebbero stati tanti altri, secondo lo stesso legale, gli operai che avrebbero lavorato per anni a contatto con tali materiali pericolosi per poi ammalarsi. Ad entrambi, i medici hanno diagnosticato placche pleuriche e lesioni di natura cicatriziale spesso sottovalutate ma che possono evolvere in una neoplasia. L’Inps aveva riconosciuto un tempo minore di esposizione all’amianto che non avrebbe consentito ai due operai di raggiungere il numero di settimane previste per la pensione. Bonanni ha dimostrato che i due manovali avevano lavorato per la Sgl Carbon per anni, con le stesse mansioni, nello stesso ambiente di lavoro e senza che il sito fosse stato oggetto di bonifica.
Il commento
«Le sentenze sono molto importanti perché affermano il diritto al prepensionamento in caso di malattia dovuta all’amianto, che troppo spesso l’Inps e l’Inail continuano ad ostacolare, e che ci obbligano a dure battaglie da oltre 10 anni – spiega lo stesso avvocato Bonanni -. Dispositivi che aprono le porte anche al prepensionamento dei lavoratori della Sgl Carbon di Narni, ai quali l’Inail ha riconosciuto l’esposizione soltanto fino al 1992, mentre il tribunale di Ascoli lo ha esteso fino al 2004».