Ascoli .- Le mani di Jozef si muovono sicure sui corpi distesi dei suoi pazienti. La pressione è quella giusta per stimolare muscoli, gambe e braccia, per recuperare l’elasticità dei movimenti, per cercare di tornare a stare bene. Jozef Bludzin vive a San Benedetto del Tronto, ha 47 anni, è ipovedente ma sente con le mani: due mani molto preziose perché nel tempo sono diventate quelle di un esperto massofisioterapista.
Socio dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Jozef per sei mesi ha fatto parte della squadra di operatori del Centro Officina dei Sensi, sede dell’Uici di Ascoli e Fermo, grazie a un tirocinio promosso dall’Uici Marche insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e sostenuto anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Il titolo del progetto era «Vediamoci al lavoro», promosso dall’Unione per dare ai giovani e agli adulti non vedenti che vivono nella regione la possibilità di inserirsi nel mondo lavorativo attraverso un programma che sviluppasse le loro abilità, i loro studi e le loro aspirazioni.
L’attività di Jozef, un nonno polacco ma italiano a tutti gli effetti, si è accompagnata a quella di Joshua Ogunsere, 41 anni, di origine nigeriana e residente nella vallata del Tronto, impegnato nel Centro d’eccellenza come centralinista e aiuto segreteria.
«È stata un esperienza molto positiva, unica dal punto di vista formativo e professionale – racconta Jozef . E questo perchè mi ha permesso di operare sia nella riabilitazione, con massaggi e interventi di cura, sia svolgendo gite al mare o in montagna con i 20 soci del gruppo, che mi hanno aiutato a crescere anche dal punto di vista umano. Mi auguro che nell’ambito dell‘IRIFOR (Istituto di riabilitazione dell’Uici) il progetto della borsa lavoro si possa rilanciare anche nel futuro».
Nella provincia di Ascoli sono 445 i soci dell’Unione italiana Cechi, divisi equamente tra ipovedenti e non vedenti. Tra loro bambini molto piccoli, di un anno e mezzo di età ma anche anziani di 102 anni. Per tutti le problematiche del vissuto quotidiano sono rilevanti, e il covid le ha peggiorate.
Come ammette lo stesso Jozef : «Per noi il contatto diretto con gli altri , assistenti o amici, anche nei piccoli gesti di tutti i giorni è fondamentale e la situazione che si è creata nel 2020 non ha favorito questa possibilità. I volontari e le persone che ci aiutano ci sono, ma la paura del contagio esagerata dai media sta aumentando le difficoltà. Tuttavia il supporto delle istituzioni non manca».
Spiega a tal proposito Gigliola Chiappini, presidente Uici di Ascoli Piceno e Fermo: «Stiamo affrontando un periodo complesso e gli aiuti che possono arrivare dall’esterno, a qualsiasi livello, fanno la differenza. In questo caso i tirocini lavorativi ci hanno dato la possibilità di incrementare l’offerta del Centro Officina dei Sensi e di avere un valido aiuto in segreteria. Per il nuovo anno ci auguriamo che esperienze del genere possano ripetersi».