ASCOLI PICENO- È stata inaugurata oggi la statua di Costantino Rozzi, presidentissimo dell’Ascoli Calcio, a 28 anni dalla sua scomparsa. Oltre mille persone presenti alla cerimonia tenutasi presso i giardini pubblici di Corso Vittorio Emanuele, alla presenza delle diverse autorità locali, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, l’assessore allo sport Domenico Stallone, l’assessore regionale Andrea Maria Antonini e il senatore Guido Castelli.
Presenti anche i rappresentanti dell’Ascoli Calcio, l’artista Giuseppe Cordivani che ha realizzato l’opera, la famiglia Rozzi le tifoserie dei gruppi Ultras 1898 e Shangai Zone, ideatori del monumento e l’imprenditore Battista Faraotti che ha finanziato il progetto.
La statua, a grandezza naturale, raffigurante il presidentissimo seduto su un basamento di travertino a simboleggiare una panchina dello stadio Del Duca con gli immancabili calzetti rossi, è stata posizionata nei giardini di corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico di Ascoli.
Gli interventi
Ad aprire la cerimonia di inaugurazione, il primo cittadino, Marco Fioravanti: «Sono molto contento. Oggi tutti gli ascolani possono rivivere la presenza di Costantino nel cuore della nostra città. Costantino amava e continua ad amare da lassù gli ascolani e con questa statua vogliamo ringraziarlo. Lui non è stato solo un costruttore dei rapporti, ma colui che ha unito tutti gli ascolani, soprattutto nei momenti di difficoltà. Da sindaco, è uno dei momenti più importanti che ho vissuto. La statua permetterà anche ai bambini che passeranno di qua, di rivivere e concepire tutta la grandezza di quello che fatto per noi il Presidentissimo, per la città e per l’Ascoli Calcio. Le persone passano, i cuori delle grandi persone come Costantino Rozzi, rimarranno a vita nella nostra città. Grazie Costantino per tutto quello che hai fatto».
Emozionata la figlia del Presidentissimo, Antonella Rozzi: «Questo è un momento bellissimo per noi. Ringrazio la tifoseria che ha avuto l’idea di realizzare la statua a mio padre. Per la nostra famiglia è un onore. Ringrazio il maestro Cordivani. Siamo andati molte volte da lui a portare i vestiti di papà e le sue fotografie per avere un’esatta rappresentazione, come il fisico, l’altezza, il sorriso e i capelli. È stato bellissimo seguire i lavori insieme a lui. Grazie all’amministrazione comunale che ha messo a disposizione uno spazio pubblico, dove rimarrà per sempre. Qui, tutti potranno sedersi, fare una foto con lui ed abbracciarlo. Mio padre amava avere un contatto con le persone, con gli ascolani. Con il cuore non l’ha mai abbandonati».
La statua ha ricevuto la benedizione dal parroco Don Beniamino Ricciotti.
Parole di grande commozione quelle della nipote, Maria Giulia Valentini: «Mi aspettavo tante persone, ma non credevo così numerose. Ringrazio Ivan Pistolesi del gruppo Shangai, artefice del progetto. Senza di lui la statua adesso non sarebbe qui. Ha avuto l’idea, ha seguito tutte le fasi ed ha impostato lui il lavoro da zero. Non è stato semplice. Grazie a Giuseppe Cordivani, che si è messo a disposizione in tutto e per tutto. Le visite da lui sono state bellissime, ce le ricorderemo per sempre. Un grazie a Battista Faraotti che ha finanziato l’opera, rendendo il lavoro molto più semplice e ricordando quanto mio nonno sia stato importante per Ascoli. Un’opera del genere, una statua di un presidente di calcio, credo che in Italia che non ce l’abbia nessuno. Forse, per questo, diventeremo famosi a livello nazionale. Infine, un grazie all’amministrazione comunale, nella figura del sindaco, legato da molti anni alla figura di mio nonno. Grazie per aver fatto posizionare l’opera in un punto così in vista della città. Un atto quasi dovuto, nei confronti di mio nonno. È andato tutto come doveva».
Soddisfazione da parte dell’imprenditore Battista Faraotti: «Rozzi ha regalato a tutti noi, dei momenti splendidi ed irripetibili, grazie al suo carisma e alla sua passione. Imitare il presidente per chiunque verrà è difficilissimo. A me ha portato fortuna l’incontro con lui. Un grande lavoratore, che se ne è andato via troppo presto. Aver collaborato alla realizzazione della statua è stato un grande piacere per me e per la mia famiglia».