Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, libri di Ferrogallico agli studenti per la commemorazione delle foibe. È polemica

Il sindaco Marco Fioravanti ha celebrato la Giornata del Ricordo presso il Largo Martiri delle Foibe, donando alcuni volumi alle scuole. Critiche dal Collettivo di sinistra Caciara

Ascoli, Giornata del ricordo

ASCOLI – Ogni volta che ad Ascoli si tiene una celebrazione storica legata alle vicende della Seconda Guerra mondiale, si rinfocolano delle polemiche politiche. In genere questo accade durante le commemorazioni del 25 aprile e del 3 ottobre, che ricordano non solo la Liberazione dal nazifascismo in Italia ma anche le vittime partigiane del Colle S.Marco, trucidate dai tedeschi meno di un mese dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943.

Questa volta però, tutto è partito dalle manifestazioni per la Giornata del Ricordo, che in tutta Italia commemora le morti di migliaia di istriani gettati nelle foibe ad opera dei comunisti jugoslavi al comando del generale Tito.

Ad Ascoli c’è una piazza nel quartiere di Monticelli che ricorda quegli eccidi, causati dal clima terribile degli ultimi anni di guerra, soprattutto in una zona di confine contesa tra due Paesi. Si chiama «Largo Martiri delle Foibe» e proprio lì ieri mattina, 10 febbraio il sindaco Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia), intervenuto insieme ad altre autorità e rappresentanti delle istituzioni, ha deposto una corona d’alloro.

«Migliaia di italiani uccisi e gettati nelle cavità delle Foibe – ha detto il sindaco – migliaia e migliaia di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare forzatamente le loro case. Noi non possiamo dimenticare quello che è accaduto e per questa celebriamo questa Giornata in loro memoria».

La commemorazione ascolana si sarebbe chiusa qui, se non fosse per il fatto che il primo cittadino ha consegnato poi ai ragazzi delle scuole due libri che ricostruiscono alcuni eventi tragici di quelle vicende. Si tratta di “Foiba Rossa. Norma Cossetto. Storia di un’italiana” e “Nino Benvenuti. Il mio esodo dall’Istria“, editi entrambi dalla casa editrice Ferrogallico.

Questa scelta ha provocato le critiche dei movimenti di sinistra di Ascoli, tra cui è da segnalare quella più forte e diretta, arrivata dal Collettivo Caciara (le caciare sono capanne in pietra dove i pastori conservavano nel passato attrezzi agricoli e formaggio, e che sono particolarmente diffuse proprio sulla Montagna dei Fiori dove morirono decine di partigiani e soldati italiani negli scontri con i tedeschi).

«La decisione dell’amministrazione comunale di Ascoli Piceno ci lascia sconcertati – scrive il Collettivo antifascista -. Proviamo sdegno dato che l’iniziativa avviene in collaborazione con Ferrogallico, casa editrice di estrema destra già al centro di numerose polemiche sui temi del negazionismo, del revisionismo e della xenofobia. In tal senso Ascoli è solo un tassello di un piano più ampio della destra nazionale, visto che negli ultimi anni anche gli studenti e le studentesse veneti e piemontesi hanno subito lo stesso trattamento».

Per il gruppo di sinistra si tratta di «un gesto grave perchè utilizza l’istituzione pubblica per renderla megafono della propaganda politica, riversata su studenti e studentesse della nostra città e fatta passare come azione di politica culturale: questo è inaccettabile».

Dal canto suo il sindaco Marco Fioravanti si limita a rispondere che «tutte le vittime delle stragi di dittatura vanno ricordate».