ASCOLI – Altro colpo di scena nella politica Picena. A poco più di due settimane dalle dimissioni, avvenute a fine aprile, Sergio Loggi ha revocato la sua decisione di lasciare la presidenza della Provincia di Ascoli. In base allo statuto dell’ente e alla normativa sugli enti locali, infatti, le dimissioni diventano efficaci e irrevocabili se non siano ritirate entro il termine di venti giorni dalla loro presentazione. Così, Loggi, che tra l’altro è anche sindaco uscente di Monteprandone, ha deciso di revocarle e tornare alla guida di Palazzo San Filippo.
La motivazione
«A seguito di incontri istituzionali e su sollecitazione di numerosi cittadini, nonché dopo una profonda riflessione sul proficuo lavoro svolto negli ultimi anni – scrive Loggi nella missiva indirizzata al segretario generale, al vicepresidente, ai consiglieri provinciali ed alla Prefettura – mosso da senso di responsabilità istituzionale, nel rispetto di chi come me, fin dal primo giorno, ha messo a disposizione della comunità provinciale la propria esperienza e il proprio spirito di servizio, resto alla guida della Provincia di Ascoli. Una decisione non certo facile dal punto di vista umano e politico, ma assunta nell’intento di continuare ad essere di supporto all’ente ed al territorio». Il presidente Loggi sottolinea come sia giunto a questa determinazione soprattutto per le motivazioni riportate nella delibera della Corte dei Conti sul percorso di riequilibrio dell’ente. Infatti, in tale documento, accanto alle difficoltà e alle criticità evidenziate, viene riconosciuta la bontà del lavoro portato avanti in due anni e mezzo dall’amministrazione da lui guidata.
L’obiettivo
In questa prospettiva, «l’obiettivo da conseguire nell’immediato – evidenzia Loggi – è quello di approvare un rendiconto migliorativo dei conti, tappa decisiva per l’esito del processo di risanamento in atto dell’Ente. Una sfida fondamentale sulla quale auspico possano essere realizzate azioni condivise e sinergie in nome del bene comune e del servizio verso le istituzioni e la collettività». Pertanto, il presidente esprime la volontà di proseguire il mandato «con rinnovato impegno, consapevole che l’ente ha bisogno di una guida sicura e certa che porti a termine i progetti già avviati». Ammontano, infatti, ad oltre 28 milioni gli investimenti per la viabilità presenti nel piano triennale delle opere pubbliche mentre 61 milioni di euro sono le risorse destinate alle scuole provenienti dai vari fondi disponibili: da quelli del Miur, al Pnrr, alle ordinanze speciali del sisma fino alle risorse proprie della Provincia.