ASCOLI- Allarme covid in una scuola di Ascoli. Si tratta della Primaria Emidio Cagnucci di via Napoli, nel quartiere di Porta Maggiore. Un’anziana insegnante è risultata positiva al test del coronavirus e quindi ha dovuto comunicarlo alla direzione dell’istituto. Così sono scattate le procedure previste dai protocollo normativi, e 4 classi di alunni ospitati nel plesso, sono stati mandati a casa in quarantena.
In totale parliamo di ben 77 bambini di età compresa tra i 6 i 10 anni, considerando che la docente che è in isolamento insegnava in una classe prima, in due seconde e in una quinta elementare. In quarantena sono state poste anche altre maestre dello stesso plesso, che regolarmente frequentavano le aule in questione. Lo conferma personale della Cagnucci.
Di fatto dunque, la scuola Primaria di via Napoli lavora ora solo due classi di alunni, sulle sei che regolarmente sono ospitate per le lezioni . Tutti i bambini dovranno rimanere fuori almeno fino al 28 gennaio. E questo certamente comporterà disagi non solo per loro ma anche le loro famiglie, genitori o parenti che dovranno organizzarsi in maniera diversa per accogliere i piccoli durante il mattino.
Insomma un bel problema per molti di essi, che certamente dovranno pensare a verificare anche le proprie condizioni sanitarie per evitare rischi di contagio o altre difficoltà, in un periodo già molto complesso per tutta la società.
Ad Ascoli, per quanto riguarda le scuole che ospitano i bambini, resta chiusa ancora parte di quella dell’Infanzia di Monticelli, dove risultarono positivi alcuni dipendenti dell’istituto. Per il resto nel capoluogo piceno la situazione sembra sotto controllo, con i casi di contagio in netto in calo e con dati rassicuranti emersi dallo screening di massa effettuato a fine dicembre, con numeri di positività tra i residenti inferiori allo 0,5% dei test effettuati.
E tuttavia l’ultimo episodio della scuola Primaria di via Napoli, dimostra che bisogna tenere alta l’attenzione sulla questione. Questo in vista soprattutto della riapertura delle scuole superiori annunciata ieri dalla Regione Marche e prevista per lunedi 25 gennaio anche se al 50% delle potenzialità. Una riapertura, è il caso di ricordarlo voluta da forze della maggioranza di centrodestra ma anche da quelle dell’opposizione di centrosinistra, a cominciare dal Partito Democratico. E sostenuta poi da una buona parte del mondo studentesco e sociale del territorio.
Ma se verrà avviato anche per gli studenti degli istutiti secondari uno screening diffuso per verificare la presenza o meno del coronavirus, cosa accadrà nel caso i riscontri dei tamponi rapidi non saranno incoraggianti ? Verranno di nuovo bloccate lezioni a macchia di leopardo e rimandati a casa ragazzi e docenti delle classi coinvolte ? E l’apparato scolastico, locale e regionale sarà in grado di gestire una situazione piena di incertezze sul piano sanitario e difficile da controllare ? Non resta che attendere i prossimi giorni per saperlo.