Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, manifestazione in piazza contro la legge Zan sull’omofobia: «Un testo contro la verità»

Per i partecipanti alla protesta il disegno di legge ora in discussione in Parlamento sarebbe contrario alla libertà di pensiero sancita dall'articolo 21 della Costituzione

ASCOLI PICENO – Manifestazione contro il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, questa sera ad Ascoli. Le “Sentinelle in piedi” in Piazza del Popolo per dire no a un testo che, secondo loro, è «contro la natura e contro la verità». Schierate a distanza con un libro in mano, davanti al Palazzo dei Capitani, alcune decine di persone che hanno destato la curiosità dei giovani e in parte l’attenzione dei tanti residenti che si godevano un po’ di relax ai tavoli del locali, finalmente attivi dopo tante restrizioni.

I motivi dell’opposizione alla legge Zan

A parlare una donna che a nome di tutti ha elencato i motivi principali dell’opposizione a una legge che, a suo dire, sarebbe contraria alla libertà di pensiero sancita dall’art. 21 della Costituzione : «La legge Zan mira a reprimere il dissenso su temi fondamentali come la famiglia, il sesso, il rapporto con il proprio corpo. Eppoi come se non bastasse, vuole rendere obbligatoria la cultura gender nelle scuole, creando un pensiero unico inaccettabile».

Per la rappresentante delle “Sentinelle in piedi”, il disegno di legge ora in discussione in Parlamento inoltre è «antidemocratico, e vuole imporre un’equivalenza tra omofobia e patologia, per giustificare una repressione e anche il carcere per qualsiasi tipo di pensiero diverso da quello dei proponenti: ma per punire le violenze, esistono già le norme del Codice penale» ha sostenuto l’oratrice.

«Scopo ideologico» per i promotori della legge Zan»

Insomma, per gli oppositori del testo contro l’omofobia esisterebbe solo «una verità dell’uomo» che si vuole sovvertire, ed è per questo che il ddl avrebbe solo «uno scopo ideologico, frutto di una visione distorta dell’uomo e della società che vuole essere imposta da poteri transnazionali». Dopo l’intervento, i partecipanti al sit-in non virtuale ma reale, come è stato sottolineato, sono rimasti in silenzio per un’ora con un libro aperto in mano, in forma di «veglia» contro la legge che si vorrebbe approvare in Parlamento.

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