ASCOLI PICENO – Occorre un progetto strategico di rilancio per il comprensorio dei Monti Gemelli di Ascoli. Lo affermano i gruppi consiliari di minoranza nel consesso civico del capoluogo piceno. A cominciare dal Partito Democratico e da Ascoli e Partecipazione, che sollecitano la Giunta Fioravanti ad accelerare i programmi per una ripresa delle attività turistica nell’area della Montagna dei Fiori, a sud della città e delle aree montane limitrofe. E questo cercando anche di sfruttare le potenzialità offerte dalle risorse che il Governo metterà in campo con i Cis, i Contratti istituzionali. In totale, 160 milioni di cui una buona parte andranno alle Marche.
Il Pd chiede strutture e servizi da finanziare con Cis o PNNR
In questa direzione spinge soprattutto il gruppo Dem in consiglio comunale, guidato da Francesco Ameli: «Apprezziamo il fatto che il Comune ha di recente approvato una delibera per invitare il Cotuge ( Consorzio Monti Gemelli) a redigere un progetto per l’ovovia sulla montagna, o una seggiovia. Ma questo non è assolutamente sufficiente : occorre pensare ad programma complessivo di riqualificazione di tutta l’area tra Ascoli, Folignano , San Giacomo e i comuni limitrofi. Che preveda strutture ricettive, servizi, iniziative turistiche di largo respiro, e tutto questo è necessario farlo velocemente, perché i progetti per fondi CIS scadranno a luglio.»
Per Ameli, anche nel caso non si riuscisse a intercettare queste risorse, sarebbero da studiare e avviare progetti parziali, per singoli lotti e che potrebbero essere finanziati con il PNRR nazionale. Insomma, è urgente velocizzare sia la programmazione che l’azione di rilancio per tutta l’area montana a sud di Ascoli, a fini di nuovo sviluppo e non solo del centro urbano. Il riferimento può essere quello dell’iniziativa lanciata nel passato da Italia Nostra, Cai, Slow Food ad altre associazioni, denominato la «Nuova Montagna dei Fiori» e che mirava proprio a creare un futuro di rinascita per tutta una zona lasciata senza più servizi e luoghi di attrazione, dal San Marco al San Giacomo ed oltre.
Per Ascolto e Partecipazione necessario un piano di sviluppo sostenibile
Dichiarano a tal proposito i consiglieri di sinistra di «Ascolto e Partecipazione», criticando gli annunci recenti degli esponenti di destra locale e del Governo : «Raccogliamo con interesse gli annunci che emergono dalla visita del Ministro Carfagna riguardanti le prospettate, nuove disponibilità finanziarie appannaggio dello sviluppo delle aree montane ed in particolare del comprensorio della Montagna dei Fiori. Ci lascia tuttavia preoccupati – sottolineano gli esponenti di AP- il constatare come quei finanziamenti sembrino già indirizzati verso progetti impiantistici di cui si esaltano già le future prestazioni, ma che appare pericolosamente sovradimensionato (ovovia con cabine da 8-10 posti), creando così il rischio di una probabile e subitanea debacle finanziaria, dati i conseguenti costi di gestione e manutenzione».
La montagna intesa come scrigno di beni comuni
«Un nutrito gruppo di Maestri di Sci di Ascoli ha messo in guardia gli amministratori competenti contro progettualità insostenibili, senza peraltro ricevere alcun riscontro dal CoTuGe. Come già menzionato nel nostro programma elettorale – aggiungono i consiglieri di minoranza – e come ora auspicato anche dal PD ascolano, sarebbe piuttosto ormai tempo di far convergere quegli eventuali finanziamenti su un progetto strategico di montagna intesa come bene comune e come scrigno di beni comuni, cosa di cui nell’agire del CoTuGe finora non ci pare ci sia traccia. Se è vero che i tempi stringono, è anche vero che una tale progettualità esiste già dal 2015 e ha il nome di Nuova Montagna dei Fiori : una proposta che raccoglie contributi di un gran numero di associazioni (Italia Nostra, CAI, Gigaro88, Slow Food Marche e molte altre), docenti Unicam, il centro di ricerca Crea-ORA, eminenti geologi ed architetti, professionisti della neve, e che sarebbe un buon punto di partenza per definire un programma di sviluppo consono, non predatorio, sostenibile».