Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, nove anni fa lo schianto tra Tornado: domani la commemorazione a Venarotta

Persero la vita quattro giovani piloti dell'Aeronautica Militare. Non è ancora chiaro di chi fu la responsabilità

Il momento dello schianto tra i due Tornado, nel 2014

ASCOLI – Sono trascorsi nove anni, ma il ricordo di quella nuvola di fumo avvistata in cielo, subito dopo aver udito un forte boato, è ancora nitido nella mente e nei cuori di tutti gli ascolani. Domani, infatti, sarà il nono anniversario della tragedia dei Tornado, avvenuta nei cieli piceni il 19 agosto del 2014. Erano da poco passate le quattro del pomeriggio quando un inferno di fuoco causò la distruzione dei due Tornado dell’Aeronautica Militare e, purtroppo, la morte di quattro ragazzi. Lo schianto avvenne nel territorio comunale di Venarotta.  

Il dramma

Tutto il paese si mobilitò, a cominciare dal sindaco Fabio Salvi, appena eletto da meno di tre mesi, che in prima persona si mise a disposizione per la ricerca dei corpi dei piloti e per accogliere, in paese, i familiari giunti da ogni parte d’Italia. Anche tanti cittadini, oltre ovviamente ai volontari della protezione civile, cercarono di dare una mano. Ognuno nel suo piccolo.

Domani (sabato 19 agosto), a distanza di nove anni da quell’incidente, i venarottesi ricorderanno ancora una volta Mariangela Valentini, Piero Paolo Franzese, Giuseppe Palminteri e Alessandro Dotto. E lo faranno nel corso della commemorazione in programma alle 17.30 a Gimigliano, nel piazzale antistante la chiesa, nel quale si trova proprio il monumento dedicato ai caduti. L’iniziativa, ovviamente, è stata promossa dall’amministrazione comunale di Venarotta in collaborazione con l’Aeronautica Militare, l’associazione ‘Arma Aeronautica’ e il Comune di Ascoli. Alle 17.30, appunto, verrà celebrata la messa, mentre alle 18.30 verrà reso onore ai caduti. Non è ancora noto se ci saranno i parenti delle vittime alla cerimonia, visto che gli stessi ogni anno agiscono con estrema riservatezza.

In tribunale

Intanto, il processo relativo allo schianto tra i Tornado non si è ancora concluso e i famigliari dei piloti continuano, loro malgrado, a frequentare le aule dei tribunali. Il procuratore Umberto Monti, qualche tempo fa, aveva chiesto la condanna a 12 mesi di reclusione (pena sospesa) per Fabio Saccottelli, 46 anni di Verbania, indagato quale capo cellula della pianificazione area target dell’esercitazione, e l’assoluzione per Bruno Di Tora, 50enne originario di Caserta all’epoca comandante del 154esimo Gruppo, al quale era affidata la responsabilità della pianificazione dell’esercitazione.

I due militari dell’Aereonautica militare erano in servizio presso la base di Ghedi dalla quale i due velivoli si levarono in volo per l’esercitazione: sono entrambi accusati di omicidio colposo e disastro aviatorio colposo. La strategia processuale della difesa dei due imputati e degli avvocati del Ministero è invece quella di addebitare ai piloti Valentini e Franzese la responsabilità dell’incidente aereo. «Nove anni sono troppi per un processo – commenta Stefano Palminteri, papà di Giuseppe, uno dei piloti deceduti nello schianto -. Mi auguro che tutto si concluda al più presto e il 21 settembre sarò ad Ascoli per un’altra udienza in tribunale. Spero soltanto che mio figlio abbia giustizia e che per le famiglie dei piloti possa arrivare un minimo di serenità».