ASCOLI – Petre Lambru, accusato dell’omicidio dell’ex collaboratore di giustizia Franco Lettieri, avvenuto nel gennaio del 2021 ad Ascoli, a pochi passo dal centro storico, è stato condannato in appello a 14 anni. I giudici di secondo grado, infatti, quelli della Corte d’Assise d’Appello di Ancona, proprio in queste ore hanno confermato quanto deciso nella sentenza di primo grado.
La vicenda
Il muratore di sessant’anni è ritenuto responsabile, insieme al nipote che all’epoca dei fatti era minorenne, dell’omicidio di Franco Lettieri, l’ex collaboratore di giustizia pugnalato a morte la sera del 15 gennaio del 2021 in via dei Soderini, ad Ascoli. I giudici di secondo grado hanno inflitto all’uomo 14 anni di carcere, confermando la sentenza pronunciata il 21 dicembre 2021 dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Piceno, Alessandra Panichi. Per lo stesso reato, il tribunale per i minori di Ancona aveva già condannato il nipote di Lambru a 11 anni e 4 mesi di reclusione: due giorni dopo l’omicidio il diciassettenne si presentò dai carabinieri e confessò di essere stato lui ad infliggere le coltellate mortali a Lettieri. Il difensore di Petre Lambru, l’avvocato Emiliano Carnevali, ha annunciato che aspetterà di leggere le motivazioni della sentenza ma ha già manifestato la volontà di presentare ricorso in Cassazione. Il legale, infatti, si aspettava almeno una riduzione della pena, dato che durante il processo erano state fornite prove e testimonianze che avvicinavano la versione dei fatti alla verità, con una conseguente graduazione delle responsabilità.