ASCOLI- Questa sera si apre il sipario della stagione teatrale 2022 di Ascoli. In scena una proposta d’eccezione di Amat , Comune e Regione Marche. Parliamo della riduzione de “Le Mine Vaganti” del regista italo-turco Ferzan Ozpetek. Grande successo cinematografico nel 2010, pluripremiato in Italia ed all’estero – con Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi nelle parti principali – il lavoro verrà rappresentato al teatro Ventidio Basso con protagonisti tra i più noti del mondo dello spettacolo nazionale.
Parliamo di Francesco Pannofino, Iaia Forte, Simona Marchini, con Carmine Recano ed Erasmo Genzini. Con loro sul palcoscenico del Massimo ascolano anche altri sei attori, che ricostruiranno le vicende di una ricca famiglia pugliese in cui erompe la scoperta dell’omosessualità, provocando scandalo e poi alterne vicende sentimentali e drammatiche. Il regista a teatro ne cambia l’ambientazione, tagliando alcune scene rispetto al film ed aggiungendone altre, ma senza stravolgere l’opera e il suo filo narrativo.
Riduzione del grande successo cinematografico del 2010
«Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico? Questa è stata la prima domanda che mi sono posto quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti– racconta Ozpetek. La prima volta che raccontai la storia al produttore Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo – aggiunge il regista – avviammo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura. Oggi, dietro invito di Marco Balsamo, quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola».
“Mine Vaganti”, trama intrigante ed umoristica
Lo spettacolo teatrale lavora dunque «per sottrazioni» , lasciando però intatta la trama intrigante, attraente e umoristica del film. «Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile – sottolinea ancora Ozpetek. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo. Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo».
A completare il tutto il gioco di movimenti sui tendaggi di Luigi Ferrigno, molto utile per mantenere il ritmo della narrazione senza farla diventare lenta, oltre al lavoro sulle luci di Pasquale Mari e a quello sui costumi – sgargianti e colorati – di Alessandro Lai. La produzione è di Nuovo Teatro, diretto da Marco Balsamo, con la collaborazione di Fondazione Teatro della Toscana.
“Mine Vaganti” andrà in replica anche domani, mercoledi 26 gennaio.