ASCOLI PICENO – Una triste notizia ha scosso Ascoli ma soprattutto il mondo della scuola.
È morta all’età di 86 anni, Giovanna Martelli, docente di matematica e fisica molto conosciuta in città.
Ha insegnato infatti prima al liceo classico “F. Stabili” e poi allo scientifico “A.Orsini “, per 40 lunghi anni. Dopo la pensione, si era offerta di dare una mano prestando gratuitamente ripetizioni di matematica presso il centro di aggregazione giovanile “L’ Impronta”.
Inoltre è stata anche presidente dell’ associazione “La Banca del Tempo”.
Durante la sua vita ha avuto anche un ruolo all’ interno dell’ amministrazione comunale ricoprendo le vesti di consigliere, durante il mandato del sindaco Roberto Allevi.
Il ricordo
Numerose le testimonianze di insegnanti, studenti e di tutti coloro che hanno conosciuto la professoressa Martelli.
«Una donna straordinaria. Di grande fede, di solidi principi morali, di grande umanità e competenza. Uno stuolo di studenti la ricordano per il raro talento didattico e per la generosa vicinanza ai più deboli. Animata da un profondo senso della giustizia e della verità è stata esemplare per coerenza e dono dei propri talenti per il bene comune» la ricorda la collega Elma Grelli.
Anche alcuni rappresentanti del centro di aggregazione giovanile ” L’ Impronta” ne evidenziano la figura: «La notizia della scomparsa di Giovanna Martelli ci rattrista profondamente: donna generosa ed esemplare è stata fin da subito una colonna portante per il nostro Centro Giovanile L’impronta. Tutti noi la ricordiamo con enorme affetto e gratitudine».
«Una grande professoressa esigente ma giusta! Condoglianze ai familiari» ha detto Enrico Diomedi, presidente della Start.
«Preparò privatamente, con successo, me e Giuseppe Piccioni al salto biennale.Dolce e paziente ci fece capire il mondo della matematica. Una macchia indelebile su un istituto, il liceo scientifico, che annoverava grandi personaggi come la Martelli, Orlando Grossi ed il preside Massimi», ricorda Antonio Pannunzio.
«Sentimenti ambivalenti mi legano da sempre alla sua figura: ricordo che io ed un mio compagno la chiamavamo “La bidellona” perché andava in giro col camice marrone e sembrava effettivamente una donna delle pulizie. Una volta lei ci sentì definirla in tal guisa e voleva mandare tutti e due dal preside. L’ ho rincontrata anni dopo, avevo già un lavoro, ci vediamo in piazza Arringo e lei mi fa: “Mi ti ricordo, eri terribile! Che testa dura!” e io di rimando, sorridendo: “Prof a durezza se io ero San Marco lei era il Gran Sasso!”. Lei comincia a ridere, dice: “Sì dài, me lo dicono un po’ tutti, ma vedete però come siete cresciuti bene?”. Riesco a convincerla a farci un caffè insieme da Meletti. Mi racconta di come aveva sempre rispettato quelli che avevano idee, di come le piacesse la decisione e la lungimiranza, di come non approvasse la linea morbida, di come secondo lei avrebbe dovuto funzionare un liceo, ma soprattutto, dopo anni, mi dà una valutazione di Pier Paolo studente che reputo il miglior giudizio, dato mai da un insegnante su di me. In due parole mi fa il vestito, senza sbagliare una cucitura, tirando fuori tutti i miei pregi e tutti i miei difetti, che nemmeno i miei familiari hanno mai intuito e meriti che non mi sono stati riconosciuti da nessun’altra parte. Ho capito, a distanza di anni, che era una persona fine, finissima, certo difficile da trattare e intransigente nelle idee,ma che dal punto di vista umano aveva un incredibile spessore valutativo, cosa estremamente preziosa in un insegnante.Altro che bidellona Giovanna, sei stata un faro del liceo,una stella che era nascosta dentro al camice marrone»,racconta Pier Paolo Piccioni.
L’ ultimo saluto
Il funerale si svolgerà oggi, martedì 14 febbraio, alle ore 15 alla Cattedrale di Ascoli Piceno, in Piazza Arringo.