ASCOLI PICENO- Scatena la polemica la presentazione ad Ascoli del libro “Cento. Eredità di una rivoluzione“, che ripercorre la Marcia su Roma e la presa del potere da parte del fascismo attraverso 100 ritratti, storie, aneddoti, in occasione del centenario dell’evento caduto nel 2022. A portare in città la presentazione del volume, come già accaduto in altre città italiane nei mesi scorsi, una iniziativa organizzata da CasaPound venerdì 24 marzo al Caffè Bistrot, nel centro storico di Ascoli. Fatto che suscita le proteste dell’opposizione in Consiglio comunale, mentre il sindaco Marco Fioravanti precisa: «Si tratta di un evento privato, non organizzato in alcun modo dal Comune di Ascoli Piceno».
Le polemiche
All’attacco il Partito Democratico di Ascoli: «Il fascismo non si celebra, si combatte. Il 24 marzo sarà presentato ad Ascoli il volume “Cento – Eredità di una rivoluzione”. La pubblicazione celebra la marcia su Roma e racconta 100 personaggi italiani del Ventennio fascista, un “mito vivente e tangibile” descritto non come “un malinconico ricordo, ma un testimone da trasmettere”. Non vogliamo censurare la ricerca e la divulgazione di un periodo storico tanto oscuro quanto tuttavia fondamentale nella storia del nostro Paese ma non possiamo accettare che ciò venga fatto con toni nostalgici e trionfalistici, soprattutto in un territorio che ciclicamente è costretto a osservare episodi simili».
«Ci rifiutiamo di pensare che Ascoli e Provincia che sono medaglia d’oro al valore militare per attività partigiana, possano diventare il centro delle commemorazioni nostalgiche delle azioni compiute dai fascisti – sottolinea Francesco Ameli, segretario provinciale del Partito Democratico – diventa sempre più evidente che c’è chi in maniera subdola contrappone ai valori della Resistenza quelli del Ventennio, spacciandoli magari come rilettura storica o approfondimento culturale. La nostra Costituzione nasce grazie alla Resistenza e ai morti di San Marco, del Piceno e di tutta Italia e sancisce con chiarezza che l’Italia è antifascista. Noi ci saremo ogni volta che sarà opportuno e necessario ribadirlo, se sarà necessario anche nelle piazze».
L’opposizione chiama all’appello il sindaco Fioravanti: «Chiediamo una presa di posizione forte e decisa da parte del Sindaco e delle autorità, contro il fascismo e contro queste riproposizioni».
Anche il deputato alla Camera Augusto Curti ribadisce: «Accade sempre più spesso che l’atrocità di certe verità storiche venga sottoposta a processi di restyling, facendo leva su operazioni che dichiarano presunti scopi culturali. Contro il fascismo, tuttavia, la storia si è già pronunciata senza appello. Compito della cultura semmai è evidenziarne la natura, le aberrazioni, la violenza. Compito della cultura è far sì che proprio chi avverte una sorta di continuo richiamo verso certe suggestioni acquisisca una consapevolezza critica. Perché se c’è un valore sul quale si può costruire una rinnovata unità, nel nostro Paese, questo è l’antifascismo. Per superare le contrapposizioni, tornando a un confronto costruttivo e democratico».
«Il nostro PD, insieme all’ANPI, è riuscito a spingere per annullare la presentazione di “Cento-Eredità di una rivoluzione”, un’opera che celebra il centenario della marcia su Roma- ribadisce Anna Casini, consigliera regionale Pd – davanti a una destra sempre più fascista, risponderemo sempre più uniti e sempre più forti: per i diritti, per il lavoro, per il futuro».
Sulla stessa linea anche il gruppo consiliare “Ascolto & Partecipazione“, che si rivolge al primo cittadino: «Chiediamo di condannare e prendere le distanze, anche a nome della sua maggioranza, da certe trionfalistiche manifestazioni rievocative di tempi nefasti banditi dalla nostra Costituzione sulla quale giurò al suo insediamento. Qualora ciò non accada, quella sua firma antifascista al banchetto diverrebbe, oltre che una presa in giro, un gesto offensivo nei confronti dei cittadini e di quei partigiani che diedero la vita per liberare Ascoli e gli ascolani dal nazifascismo».
La replica dell’organizzatore
Per Giorgio Ferretti, responsabile provinciale di CasaPound: «Apprendiamo con sgomento della levata di scudi del PD a seguito della presentazione di Cento al caffè Bistrot, con la richiesta di un intervento delle istituzioni per vietare l’evento. Con ancora più sgomento leggiamo che non si vogliono censurare la divulgazione e gli studi storici ma la richiesta del PD smentisce, nei fatti, una facciata di rispetto per la storia che ancora ci si ostina a censurare per motivi ideologici unidirezionali. La presentazione di Cento come già annunciato, è la volontà di presentare uomini e donne che hanno lasciato un segno indelebile negli ambiti più diversi, dallo sport alla cultura, contribuendo a rendere grande la nostra Nazione in un periodo storico che alcuni guardano ancora come tabù e pretendono di cancellare, incapaci di separare la propria ideologia politica da quello che fu semplicemente storia. I profili selezionati in Cento rappresentano eccellenze umane che non solo diedero lustro alla storia del nostro Paese, ma ancora si presentano come un modello positivo a cui guardare come fonte di ispirazione, per il genio espresso, per gli alti traguardi raggiunti in ogni campo dell’ingegno e dell’arte. Un’occasione, questa, che fa della Storia il suo punto focale e che possa stimolare l’orgoglio dell’appartenenza ad un popolo che fu in grado di tracciare un segno indelebile in ogni ambito della cultura, dello sport, dello scibile umano. Invitiamo i responsabili locali del PD a partecipare alla presentazione per una lezione di storia che nulla ha a che fare con il nostalgismo che ci viene velatamente attribuito. Se la storia ancora fa paura a taluni, prendiamo le distanze da un atteggiamento maniacale che fraintende, travia, mistifica per motivazioni squisitamente ideologiche un progetto letterario e storico di indubbio valore».