ASCOLI – Prosegue la polemica, nel Piceno, sulla chiusura del Ponte Ancaranese, al confine tra Marche e Abruzzo, nel comune di Castel di Lama, che sta provocando tanti disagi a chi vive in quella zona e soprattutto ai commercianti del territorio. Domenica scorsa si è svolta una manifestazione di protesta, con la partecipazione di diversi sindaci della vallata, ma nelle ultime ore ad alzare la voce è anche il Partito Democratico. In particolare, è il segretario provinciale Francesco Ameli a farsi sentire.
L’attacco
«La decisione improvvisa della Provincia di Teramo di chiusura di uno dei due tratti di percorrenza del ponte, al netto della risoluzione della situazione di emergenza, impone una necessaria e risolutiva accelerazione dell’iter di ricostruzione dell’infrastruttura, che è a carico dell’Ufficio Ricostruzione Sisma in qualità di soggetto attuatore – spiega Ameli -. Nel mentre, bisognerà far sì che si lavori speditamente per la realizzazione del senso alternato con il ‘semaforo intelligente’ necessari per procedere con i lavori di adeguamento del ponte in cemento per permettere il doppio senso di circolazione. Su questo gli enti preposti stanno lavorando affinché si risolva nel minor tempo possibile la problematica. Ma questo è solo il primo passo. Sul ponte Ancaranese ci sono 11 milioni di euro di fondi pubblici recepiti con un percorso politico iniziato con la Provincia nel 2022 e sostenuto con i fondi delle annualità precedenti reperite nel cosiddetto ‘decreto ponti’. Fondi che non possono essere lasciati nel cassetto, e che in questo momento risultano vitali. Non si può rischiare che si arrivi all’ammaloramento del ponte in cemento a causa del doppio senso di marcia, giungendo così ad una chiusura completa dell’arteria».