Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli ritrova lo storico Ponte di Cecco: a breve la riapertura

Lo annuncia il sindaco Marco Fioravanti, visto che i lavori di messa in sicurezza stanno ormai per terminare

Sopralluogo al ponte di Cecco

ASCOLI – Uno tra i luoghi più suggestivi e affascinanti di Ascoli tornerà presto alla sua piena fruibilità. Si tratta del ponte di Cecco, che si trova nel quartiere di Porta Maggiore, ma proprio a due passi dal centro storico, nei pressi dello storico e imponente Forte Malatesta. Ad annunciare la riapertura della struttura è direttamente il sindaco Marco Fioravanti.

Le tempistiche

«Ancora qualche giorno di attesa, poi inizieranno i lavori di recupero, restauro e riqualificazione di uno degli angoli più suggestivi della nostra splendida città – conferma lo stesso primo cittadino -. Grazie a una serie di interventi che garantiranno l’accesso al ponte in piena sicurezza, restituiremo ai cittadini e a tutti i turisti un altro straordinario scorcio della nostra Ascoli». Il ponte, ormai da parecchi anni, versava in un completo stato di abbandono. Il Fai, però, ha sempre contribuito a tenere accesi i riflettori su una zona decisamente caratteristica che, una volta rimessa in sicurezza, potrà richiamare tantissimi visitatori e suscitare l’interesse dei turisti che quotidianamente scelgono le cento torri come città da ammirare. Il bene, infatti, erano stati inserito tra ‘I luoghi del cuore’, ovvero il censimento dei siti italiani da non dimenticare per i quali, per mezzo di un meccanismo di voto, sono previsti contributi per il recupero, restauro o riqualificazione. Nei giorni scorsi c’è stato il sopralluogo da parte dello stesso sindaco Marco Fioravanti, dell’assessore comunale alle opere pubbliche Marco Cardinelli e dei tecnici.

La storia

Il ponte di Cecco è il più antico ponte della città di Ascoli che, attraversando il torrente Castellano, nei pressi di Porta Maggiore, conduce al forte Malatesta. Realizzato in travertino e pietra, si distingue candido e chiaro tra la ricca vegetazione circostante. Questo ponte è stato erroneamente identificato, per lungo tempo, come un’opera di epoca medioevale. L’architetto e archeologo Giambattista Carducci, invece, lo ha riconosciuto come sicura costruzione romana dell’età repubblicana, riscontrando affinità di fabbricazione con altri ponti coevi realizzati lungo la strada consolare Salaria. Con molta probabilità questa opera di collegamento tra le due sponde del Castellano era l’uscita orientale della strada Salaria che un tempo attraversava trasversalmente tutta la città di Ascoli. Il ponte attuale è la ricostruzione integrale dell’originario, avvenuta negli anni Sessanta, con l’impiego dello stesso materiale recuperato nelle acque del torrente sottostante. Il vecchio ponte fu distrutto, nel corso della seconda guerra mondiale, dai tedeschi il 16 giugno 1944 insieme al Ponte Maggiore, durante la ritirata. Secondo la leggenda e la tradizione popolare, la denominazione di questa opera sarebbe da mettere in correlazione con Cecco d’Ascoli, poeta ed astrologo, cui si attribuisce la costruzione del ponte avvenuta in una sola notte con l’aiuto del diavolo. Alcuni studiosi sostengono, invece, che l’appellativo di Cecco abbia corrispondenza con il nome di Cecco Aprutino, maestro medioevale, che lo avrebbe ristrutturato, nel 1349, su commissione di Galeotto I Malatesta.