ASCOLI – È polemica, ad Ascoli, sulla tematica relativa ai consultori pubblici. Nel consiglio comunale di ieri sera (giovedì 5 dicembre), infatti, la maggioranza ha bocciato la mozione relativa al potenziamento degli stessi consultori, ritenuti dall’opposizione come strumenti essenziali per il supporto alle famiglie e ai diritti delle donne. Mozione che era stata approvata invece all’unanimità da molti altri comuni del Piceno e della Marche. Ad attaccare la maggioranza, a seguito della discussione accesa avvenuta proprio in consiglio, è il capogruppo di minoranza, e consigliere del Pd, Francesco Ameli.
La critica
«La bocciatura è una doppia sconfitta per chi, tra le fila della maggioranza, si dichiara civico ma ha scelto di obbedire a logiche di schieramento vestendo la livrea di una destra regressiva – spiega Ameli -. Ma anche per i giovani consiglieri della stessa maggioranza, che hanno perso un’occasione per dimostrare una visione contemporanea e inclusiva, in linea con le sfide del nostro tempo, trincerandosi invece in una cultura ottusa e illiberale. Durante il dibattito, si è toccato un punto di grave arretratezza: la maggioranza ha dichiarato che l’aborto è una violenza sulla donna, senza che nessuno di loro prendesse le distanze da questa affermazione. Una frase vergognosa che nega decenni di battaglie per i diritti delle donne e ignora la complessità e la sofferenza di scelte difficili e personali. Eppure, la mozione conteneva richieste semplici e attuali – prosegue Ameli -, ovvero adeguare il personale sanitario per garantire la piena applicazione della Legge 194, rafforzare i consultori pubblici con più risorse e personale, nonchè assicurare la possibilità di accedere all’interruzione farmacologica di gravidanza entro la nona settimana senza ricovero ospedaliero, come previsto dalle linee guida ministeriali del 2020».