ASCOLI – Un piano socio sanitario pronto al varo in consiglio regionale. È quanto presentato nel Piceno, ieri (11 aprile), dall’assessore regionale Filippo Saltamartini. Due le tappe: ad Ascoli al palazzo dei Capitani e all’auditorium Tebaldini di San Benedetto. L’Asur ormai è solo un ricordo e da gennaio sono già entrate in gioco le aziende sanitarie territoriali, una per provincia. Il nuovo piano socio sanitario parte dall’analisi della domanda per dare risposte mirate a ciascun territorio, come ha confermato lo stesso assessore.
Il progetto
«Noi perdiamo ogni anno circa 40 milioni di mobilità passiva – ha spiegato Saltamartini -, che lo Stato ci sottrae per restituirli alle regioni in cui i marchigiani vanno a curarsi, tipo l’Emilia Romagna, e questo ha determinato, negli ultimi dieci anni, un impoverimento piuttosto rilevante dell’ordine di circa 300 milioni. Intendiamo riorganizzare la sanità secondo il principio della domanda: partiamo dall’analisi delle prestazioni sanitarie per ogni provincia e ristrutturiamo la sanità partendo dalle risposte che la popolazione chiede alla locale azienda sanitaria territoriale». Permane il problema delle liste di attesa che si è accentuato dopo tre anni di covid. Su questo la Regione già si è mossa con i Cup a livello provinciale ma punta per dare risposte celeri anche ad attingere dalla sanità privata. «È evidente che anche la nuova ristrutturazione aziendale dovrà incidere su questo – ha proseguito Saltamartini -. Ho detto già che il Cup non può essere regionale ma provinciale e i dirigenti devono garantire le prestazioni a livello provinciale. Se la produzione interna dei servizi sanitari non garantisce la copertura integrale di tali prestazioni, le dobbiamo comprare sul mercato della sanità privata».
La polemica
A margine dell’incontro ad Ascoli, infine, l’assessore alla sanità ha risposto anche sul nuovo ospedale che sorgerà nel Piceno mantenendo i due presidi di Ascoli e San Benedetto sempre nell’ottica di una sanità di prossimità. A proposito del summit di ieri, spicca il fatto che lo stesso sia stato disertato da diversi sindaci della vallata. Presenti, infatti, oltre al ‘padrone di casa’ Marco Fioravanti, solo i primi cittadini di Castignano, Palmiano, Appignano e Comunanza. «Questo incontro è stato convocato tre giorni fa, e solo questo meriterebbe una riflessione a sé – ha commentato il sindaco di Monteprandone e presidente della Provincia, Sergio Loggi –. In secondo luogo voglio ricordare che quando ho convocato l’assemblea dei sindaci, che da anni non ha un suo presidente, la Regione non si è presentata. Con tutto il rispetto mi sembra che questa presentazione sia stata soltanto l’ennesima passerella di una compagine politica».