Torna Smau nella declinazione marchigiana; dopo l’edizione milanese di ottobre, dove le nostre imprese hanno brillato, il Roadshow Smau, circuito di riferimento dell’ecosistema dell’innovazione nazionale e internazionale, giovedì 29 giugno farà tappa come di consueto nelle Marche, presso il Teatro Filarmonici ad Ascoli Piceno, grazie al supporto di Camera Marche. L’appuntamento è l’occasione per fare il punto sull’innovazione nelle Marche.
«In un’area industrializzata come la nostra il tema dell’innovazione e segnatamente delle competenze digitali diventa decisivo. Per rinnovare e supportare il manifatturiero le tecnologie non bastano: alle aziende servono le conoscenze e le abilità» è la riflessione del presidente di Camera Marche Gino Sabatini, supportata dai dati del Sistema Informativo Excelsior sulla domanda di competenze digitali.
Tecnologie digitali, nuove formule organizzative aziendali e nuovi modelli di business: in Italia nel 2022 quasi il 70% delle imprese ha investito in almeno uno di questi ambiti della trasformazione digitale e il 41,4% ha adottato strategie di investimento integrate in grado di combinare queste tre aree. «Nella nostra regione, specie con riferimento alla capacità di applicare tecnologie 4.0 per innovare processi, è forte il bisogno di competenza e al contempo è più difficile trovarne: nel 2022 in 2 province su 5 sarebbe stato possibile inserire oltre 3.000 figure con un profilo digitale, ma per oltre la metà dei casi è risultato complicato reperirle», spiega Marco Pierpaoli, componente di Giunta di Camera Marche con delega all’innovazione.
Nelle Marche si riscontra difficoltà anche trovare competenze digitali relative all’utilizzo delle tecnologie di internet e alla gestione e produzione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale (nel 47% dei casi, valore in crescita rispetto a quello rilevato nel 2021).
La soluzione non può essere immediata e semplice, ma frutto di una vigilanza e una attenzione continua al fronte formazione. «La preparazione sul fronte green e digitale deve attraversare i programmi di tutte scuole, e naturalmente avere un posto in primo piano in quelli degli ITS», commenta Sabatini. «Ne abbiamo quattro nelle Marche, altri possono nascere, ma gli iscritti continuano ad essere pochi. Da un’indagine dell’ITS Academy alle imprese italiane servirebbero diplomati ITS per 50mila posizioni, i ragazzi diplomati sono appena 5mila, c’è un rapporto di 10 a 1, un gap che esiste anche nelle Marche e che deve essere colmato».
Che nelle Marche ci sia bisogno di competenze digitali lo dimostra anche il successo riscosso dalla misura dei voucher digitali 4.0 per un ammontare di 800.000 euro messi a disposizione dalla Camera di Commercio e dalla Regione Marche per le micro, piccole e medie imprese che per acquisire servizi di assessment, consulenza , progettazione e formazione, nonché per l’acquisto di beni e servizi strumentali (hardware e software) finalizzati alla implementazione di una o più delle tecnologie digitali previste dal Piano Transizione 4.0. «Il bando è stato chiuso anzitempo perché il numero eccezionalmente elevato delle domande pervenute ha determinato il precoce esaurimento della dotazione finanziaria prevista. Questo vuol dire una sola cosa: alle realtà più piccole servono innovazione, anche di base, e innovatori», sottolinea Sabatini.
L’ente fa la sua parte con l’assistenza fornita dal Punto Impresa Digitale e sostenendo da anni e fortemente manifestazioni come Smau. Gino Sabatini: «Colpisce notare tra le start up aderenti realtà che poi ritroviamo con noi a Ecomondo o ai B2B internazionali, come l’ultimo a Colli del Tronto dell’ambito della Convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all’estero: innovazione, sostenibilità, internazionalizzazione. Chi ha propensione per uno di questi ambiti ce l’ha per tutti e tre e fa bene, sono le coordinate per evolversi oggi nei mercati».
Il Pid di Camera Marche ha tra i suoi compiti l’analisi del grado di digitalizzazione delle imprese; dalle ultime rilevazioni risulta che il 49% delle imprese coinvolte dal Punto Impresa Digitale possiede un grado di maturità digitale di secondo livello (apprendista) in scala che va a da uno a cinque, il 38% di terzo livello (specialista digitale); i digiuni di innovazione (esordienti digitali) sono il 6,7%.
Il dato, che tiene conto delle diverse tipologie da esordiente a campione, colloca le imprese marchigiane leggermente sotto la media nazionale.
Altra informazione interessante è quella per cui, considerando un indicatore sintetico di maturità digitale, le Marche sono esattamente in una posizione centrale nel rating Italia. Le Marche si collocano a 2,8 (dove l’Italia 2,9), le regioni più avanzate (Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia sono su 2.20).
Le start up innovative marchigiane iscritte alla sezione speciale Registro Imprese sono 320, concentrate soprattutto nei settori di manifattura e servizi alle imprese; a fine 2022 69 risultavano a titolarità femminile (con incidenza di poco più del 17% sulla totalità delle start up).