ASCOLI – Pavimenti, oggetti sacri, mosaici di domus antiche. Sono soltanto alcuni dei ‘tesori’ custoditi al museo archeologico statale di Ascoli, precisamente nella nuova sezione romana che è stata inaugurata proprio oggi 7 maggio. Un percorso caratterizzato da otto sale espositive, nel corso delle quali rivivere la città in epoca romana e perdersi tra decine e decine di reperti tornati alla luce da pochi anni. E, a breve, il museo si arricchirà anche di una ulteriore sezione, quella preistorica.
Obiettivo raggiunto
«Abbiamo progetti davvero ambiziosi – conferma la direttrice Sofia Cingolani, che nel corso degli ultimi due anni ha contribuito enormemente a far crescere il museo, consentendogli di fare un vero e proprio salto di qualità -. Prima avevamo soltanto la sezione picena, ora invece è a disposizione anche quella romana. Entro dicembre, infine, vorremmo inaugurare anche la parte dedicata alla preistoria. Vorremmo valorizzare sempre di più il museo, nella sua interezza, dandogli una dimensione più ampia. Per l’allestimento della sezione romana ringrazio per la collaborazione sia l’Officina dei Sensi che la Soprintendenza. Tutto, poi, si è svolto sotto lo sguardo attento dell’architetto Fabio Fornasari. In tutte e otto le sale espositive abbiamo fatto molta attenzione anche all’accessibilità, con le varie didascalie che sono state riportate anche in braille per favorire la visita da parte delle persone non vedenti. Insomma, è stato svolto un grande lavoro e siamo felici di mettere anche questo spazio a disposizione dei turisti e di tutta la città».
Turismo in risalita
Dopo due anni di difficoltà per tutto il settore, a causa della pandemia, anche al museo di Ascoli si stanno rivedendo i primi turisti. «Nei mesi scorsi c’era stata un’affluenza molto scarsa, per tanti motivi – conferma la direttrice -. Ora, invece, stiamo ricevendo molte visite e devo ammettere che ci sono anche parecchie scuole che, da ogni parte d’Italia, vengono ad ammirare i nostri reperti. Insomma, i numeri sono in assoluta risalita e questo ci fa ben sperare per il futuro, visto che il settore della cultura è stato molto penalizzato dalla pandemia. Ho notato, però, che molti ascolani neanche sanno che in città c’è questo museo – conclude Sofia Cingolani – e mi piacerebbe che molti di loro si appassionassero alla storia di Ascoli e venissero ad ammirare, da vicino, i ‘tesori’ che questa città ha nascosto per secoli».