ASCOLI – Tornerà in patria la salma del ragazzino di 17 anni morto sabato scorso, 5 giugno, nelle acque del torrente Castellano, ad Ascoli, vicino al centro cittadino. La magistratura ha dato il via libera per la restituzione del corpo ai familiari, dopo l’effettuazione della ricognizione cadaverica ed altri esami svolti dal medico legale.
Rhouma Salem era tunisino ed un migrante giunto in Italia per cercare di costruirsi una nuova vita. Il 5 giugno insieme ad altri amici si era recato nella zona delle piccole spiagge bagnate dal torrente ascolano, davanti alla Cartiera Papale. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, il 17enne si sarebbe tuffato in acqua vicino e non sarebbe più riemerso. Ci sono voluti il Soccorso alpino e i Vigili del Fuoco per individuare il suo corpo e portarlo a riva.
Questo secondo la versione ufficiale, ma molte circostanze della tragedia devono essere chiarite. Il ragazzo minorenne e straniero era ospite della Comunità di accoglienza «La Navicella», e ci si domanda chi fosse con lui al momento della tragedia. Sul caso è ancora aperto un fascicolo della Procura di Ascoli, ma al momento nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati.
Naturalmente i responsabili della Cooperativa sociale – la più grande del territorio – che gestisce la comunità di accoglienza sono sconvolti per quanto successo. Alcuni vigili urbani di Ascoli, presenti nel luogo della tragedia sabato scorso, hanno riferito che il ragazzino tunisino sembra non sapesse nuotare.