ASCOLI – Una tradizione che si rinnova. Anche Ascoli e San Benedetto, questa mattina, hanno ricordato la figura di Giovanni Palatucci, l’ex questore di Fiume che morì a Dachau nel 1945 dopo aver salvato migliaia di ebrei dal genocidio. Due le iniziative che si sono svolte, proprio oggi, tra le cento torri e la riviera.
Le cerimonie
Ad Ascoli, appunto, in piazza Matteotti si è svolta la commemorazione davanti alla targa ed all’ulivo piantumato in memoria di Palatucci. Presenti all’iniziativa il prefetto Carlo De Rogatis, il questore Vicenzo Massimo Modeo, il sindaco Marco Fioravanti e il vescovo Gianpiero Palmieri. Il questore, durante il suo intervento, ha rimarcato l’importanza della memoria dell’Olocausto e di tutte le gesta eroiche compiute dal commissario Palatucci a Fiume e altre persone, che hanno contribuito in maniera significativa alla costruzione dei valori, nell’ottica di trasmettere alle nuove generazioni l’importanza del sacrificio di chi ha dato la vita per gli altri preferendola a più comodi compromessi. A San Benedetto del Tronto, invece, la commemorazione si è svolta al parco Cerboni. Anche qui erano presenti il prefetto e il questore, oltre al vicesindaco Antonio Capriotti e padre Mario Amedeo.
Il personaggio
Giovanni Palatucci, vicecommissario aggiunto di pubblica sicurezza, fu reggente della questura di Fiume sino al 13 settembre 1944, quando fu arrestato dai tedeschi delle SS e internato il 22 ottobre successivo nel campo di concentramento di Dachau dove morì di stenti il 10 febbraio 1945. Durante la sua permanenza a Fiume, Palatucci ebbe modo di conoscere l’impatto che le leggi razziali ebbero sulla popolazione ebraica. In quel contesto, cercò di fare quello che la sua posizione gli permetteva, creando attraverso una rete di amici una strada per salvare tanti ebrei dai campi di sterminio. Un calcolo approssimativo ha stimato in più di 5.000 il numero di persone che Giovanni Palatucci aiutò a salvarsi durante tutta la sua permanenza a Fiume. Giovanni Palatucci è salito agli onori delle cronache sia in Israele (dove è ‘Giusto tra le nazioni’ dal 1990), sia presso la Chiesa cattolica (per la quale è Servo di Dio dal 2004), che presso la Repubblica Italiana (per la quale è Medaglia d’oro al merito civile dal 1995).