Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, sbloccati i fondi per i lavori nell’ex sede della Banca d’Italia

Sarà uno spazio per garantire la continuità delle lezioni mentre si svilupperanno i cantieri di ricostruzione nelle scuole vicino al centro storico

ASCOLI – Possono partire i lavori nell’ex sede della Banca d’Italia di Ascoli Piceno: sarà uno spazio per garantire la continuità delle lezioni mentre si svilupperanno i cantieri di ricostruzione nelle scuole, afferenti al centro storico, finanziate dall’Ordinanza speciale 3. L’investimento di 4,1 milioni di euro, consentirà l’adeguamento e l’utilizzo per tre anni lo storico immobile di corso Mazzini, è stato possibile grazie ad una norma adottata nel corso dell’ultima cabina di coordinamento sisma. La previsione, contenuta nell’Ordinanza 172, consente di utilizzare, in una logica unitaria e coordinata, il 10% dell’importo dei lavori programmati per ciascuna scuola allo scopo di garantire con spazi e soluzioni alternative la continuità didattica.

Il palazzo può ospitare circa 22 classi e andrà ad affiancare altri spazi individuati dal Comune per essere utilizzati durante i lavori di ricostruzione. La prima scuola che traslocherà temporaneamente nell’ex Banca d’Italia sarà l’istituto “Malaspina”.

«Abbiamo lavorato a stretto contatto con il Presidente della Regione Francesco Acquaroli, con il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e con l’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche per studiare le migliori soluzioni per la ricostruzione di presidi fondamentali come le scuole – dichiara il commissario Guido Castelli -. In questo modo garantiamo che le attività didattiche possano proseguire senza interruzioni, nonostante le sfide logistiche che la ricostruzione ci presenta ogni giorno».

La novità introdotta dalla Cabina sisma presieduta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, consente ai soggetti attuatori che si occupano della ricostruzione di più scuole di usare il 10% della somma complessiva degli interventi programmati per costruire, affittare o sistemare edifici ad uso scolastico, sia pubblici che privati, che possano ospitare le classi mentre si interviene sulle scuole.

«Una norma che farà da apripista – conclude Castelli – per analoghe decisioni che già altri comuni capoluogo stanno per assumere. Abbiamo iniziato da Ascoli anche in relazione al numero e alla complessità dei lavori di ricostruzione delle scuole, sia di competenza comunale che provinciale. Anche la provincia potrà usufruire della norma approvata in cabina, utilizzando il 10% cumulato (per un totale di 3,8 milioni) destinato ad un ampliamento dell’Istituto Tecnico industriale E. Fermi, utile ad ospitare gli studenti delle scuole superiori oggetto di riparazione post sisma».