ASCOLI PICENO – La sanità picena ancora in stato di agitazione. Domani giovedì 24 novembre e martedì prossimo in programma le manifestazioni di protesta. E in arrivo si prevedono ulteriori mobilitazioni. È questa la decisione delle diverse organizzazioni sindacali FP, CGIL, CISL, UIL, FPL, FIALS e UGL SALUTE e la RSU dei dipendenti dell’Area Vasta 5.
La presa di posizione è chiara: sospenderanno lo stato di agitazione del personale e le conseguenti iniziative sindacali solo nel momento in cui Regione Marche e Asur adotteranno le rispettive deliberazioni e determine finalizzate all’implementazione stabile dei finanziamenti e del fondo risorse decentrate, previa la sottoscrizione di uno specifico accordo.
«Non solo molte promesse sono risultate vane, ma anche gli accordi formalmente sottoscritti come quello dell’8 febbraio 2022, relativo alla concessione del congelamento di 495.000 mila euro che avrebbero dovuto essere restituiti entro lo scorso 31 ottobre, per il pagamento delle indennità contrattuali previste relative al mese di novembre e dicembre 2021, è stato disatteso – fanno sapere i sindacati riuniti in una conferenza stampa -. Il mancato rispetto degli impegni assunti, entro le predefinite scadenze, potrebbe comportare l’impossibilità di erogare la progressione economica orizzontale alla restante parte del personale composta da circa 600 dipendenti. Una ennesima, inaccettabile provocazione. C’è da chiedersi come la Pubblica Amministrazione per eccellenza, la più grande della Regione, possa consentire, per ben due decenni, le macroscopiche disparità di trattamento tra il personale dipendente».
Le organizzazioni sindacali hanno confermato le diverse manifestazioni in programma il 24 e il 29 novembre. Non solo. Oltre a queste già calendarizzate, hanno preannunciato nuove forme di protesta, atte a perseguire lo stesso obiettivo ma soprattutto il rispetto dei diritti dei dipendenti.
«Siamo qui per proclamare la mobilità del personale dipendente dell’Area vasta 5 perché l’Asur e la Regione Marche non hanno rispettato gli accordi sottoscritti con noi. Entro il 31 ottobre dovevano ripianare il congelamento di 495.000 euro fatto sulle risorse del salario accessorio dei dipendenti. Questo non è avvenuto. Non hanno neanche rimpinguato il fondo», ha affermato Viola Rossi (Cgil).
«A distanza di 19 anni dall’istituzione delle Asur, gli squilibri si sono accentuati. Ora entreranno in vigore le nuove Aziende sanitarie territoriali: vogliamo recuperare il fortissimo squilibrio che c’è tra il Piceno e gli altri territori della regione», ha aggiunto Giorgio Cipollini (Cisl).
«Nessuna risposta da parte dell’Asur in merito al riequilibrio dei fondi. I dipendenti del Piceno percepiscono in media circa 1.200 euro all’anno in meno rispetto ai loro colleghi nelle altre Aree vaste», ha dichiarato Gianni Di Domenico (Uil).