ASCOLI PICENO- La sanità picena ancora in stato di agitazione. E in arrivo si prevedono ulteriori mobilitazioni. È questa la decisione delle diverse organizzazioni sindacali FP, CGIL, CISL, UIL, FPL, FIALS e UGL SALUTE e la RSU dei dipendenti della ex Area Vasta 5, diventata pochi giorni fa Ast (Azienda Sanitaria Territoriale).
«Il Commissario Straordinario Vania Carignani ci ha convocati ad un incontro previsto per martedì prossimo. Abbiamo deciso di non partecipare, in quanto è prevista solo una presentazione e quindi non verranno trattate le problematiche che fino ad oggi abbiamo segnalato- fanno sapere i sindacati riuniti in una conferenza stampa- A meno che non venga modificato l’ordine del giorno e vengano inserite le ormai note questioni irrisolte afferenti ai fondi contrattuali ed al personale precario che da troppo tempo sono costretti a subire il personale sanitario».
La presa di posizione dei sindacati è ormai chiara: nessuna risposta da parte dell’Ast di Ascoli Piceno in merito alle problematiche segnalate ormai da mesi che ad oggi non sono state ancora risolte. Parliamo di: disparità di trattamento economico, mancato rispetto degli accordi sottoscritti entro le predefinite scadenze, come quello dell’8 febbraio 2022 relativo alla concessione del congelamento di 495.000mila euro che avrebbero dovuto essere restituiti entro lo scorso 31 ottobre, per il pagamento delle indennità contrattuali previste relative al mese di novembre e dicembre 2021, mancanza della definizione di un piano del fabbisogno relativo al 2023 e il conseguente mancato rinnovo dei contratti.
La mobilitazione
Per ribadire le loro ragioni, in concomitanza con l’incontro previsto con il Commissario Straordinario, i sindacati Fp, Cgil, Cisl, Uil, Fpl, Fials e Ugl Salute insieme alla Rsu dell’Ast di Ascoli Piceno hanno deciso di organizzare un presidio davanti alla Direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale, presso la palazzina A dell’ospedale Mazzoni per martedì 17 gennaio dalle 14.30 alle 15.30.
«Tale iniziativa si rende necessaria poichè ormai dal lontano 2021 abbiamo intrapreso un percorso di mobilitazione nei confronti della giunta regionale e della direzione generale Asur per l’inaccettabile e profondissima carenza di risorse del salario accessorio dei lavoratori del comparto. Anche ora a gennaio 2023 ormai inoltrato, nessuna delle istituzioni preposte ha adempiuto a quanto stabilito dai contratti e dalle leggi e tutto ciò a danno dei lavoratori della neo Ast e dei servizi che questa eroga all’utenza».