ASCOLI – Domani saranno trascorsi esattamente sei anni dalla scossa di terremoto del 30 ottobre 2016, la più forte della serie di movimenti tellurici che in quell’anno maledetto provocarono tanti danni in tutto il Piceno. E, in una data assolutamente non banale, Ascoli vivrà un momento molto importante, visto che verrà inaugurata la nuova scuola nella popolosa frazione di Poggio di Bretta.
Il progetto
«Restituiamo alla comunità ascolana la prima scuola interessata dagli interventi di miglioramento sismico dopo le scosse del 2016 – spiega, con entusiasmo, il sindaco ascolano Marco Fioravanti -. Lo facciamo in una data simbolica per tutto il nostro territorio e in anticipo di due mesi rispetto alla tabella di marcia prefissata». Il taglio del nastro è in programma alle 15, ma nel corso del pomeriggio si susseguiranno tanti momenti dedicati alla cittadinanza. Alle 16, ad esempio, si svolgerà la messa celebrata dal vescovo Gianpiero Palmieri, mentre alle 17 spazio al buffet e all’intrattenimento per i bambini. I lavori di miglioramento sismico della scuola di Poggio di Bretta hanno richiesto una spesa pari un milione di euro. Durante le vacanze di Natale avverrà il trasloco degli arredi e a gennaio ci sarà il rientro degli alunni, che al momento erano stati trasferiti in un altro plesso per consentire l’intervento.
La polemica
Intanto, a proposito delle opere pubbliche promosse dall’amministrazione comunale, torna a farsi sentire anche la minoranza. Ad alzare la voce, nelle ultime ore, è il consigliere Francesco Ameli del Partito Democratico, concentrandosi su un altro intervento. «Il ponte di Monticeli rischia di diventare un’incompiuta dai costi esorbitanti e non possiamo permettercelo – spiega Ameli -. Quanti soldi pubblici sono stati spesi per la redazione dei progetti? Come possibile pensare che si fa un ponte senza ammodernare via del Commercio e lo spazio antistante il Bazar dell’Assassino? Con quali coperture economiche verranno realizzate le rotatorie di accesso al ponte? Quando si amministra è importante programmare altrimenti il rischio è di fare le cose, ma farle male. Per di più, il Comune cambia il progetto ma nessuno se ne accorge, aumentano i prezzi e ci viene detto che l’aumento del costo è di solo 300mila euro e oltre un milione viene tenuto per ogni evenienza? Evenienza di cosa? Non parliamo di pochi euro – conclude Ameli -, ma parliamo di milioni di euro».