ASCOLI – Una brutta tegola si abbatte sull’area vasta 5, che riguarda tutta la sanità picena. Ieri, 15 febbraio, infatti, il direttore Massimo Esposito, che da poche settimane ha preso il posto del dimissionario Cesare Milani, ha firmato una nuova determina che solleva dall’incarico ben trenta infermieri che non hanno rispettato l’obbligo di sottoporsi alla vaccinazione anticovid.
Cosa dice la legge
Per gli operatori sanitari, infatti, in base al decreto legge numero 44 del 1 aprile 2021, convertito poi nella legge numero 76 del 28 maggio scorso, il vaccino è obbligatorio ed è prevista proprio la sospensione dal lavoro per tutti coloro che, appartenenti a tale categoria, non ottemperano all’obbligo vaccinale. In realtà, è stato l’ordine degli infermieri di Ascoli a comunicare all’Asur, in quanto datore di lavoro, la sospensione di 31 infermieri, che nel frattempo sono diventati 30 in quanto uno di essi ha deciso di sottoporsi all’immunizzazione. Gli altri, invece, non percepiranno lo stipendio, con la sospensione che andrà avanti fino al prossimo 15 giugno 2022, in quanto tale data al momento è considerata quella giusta per decretare la fine dell’emergenza pandemica.
La determina
«La sospensione – si legge nella determina firmata da Esposito – sarà efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato, all’ordine professionale territorialmente competente e, per il personale che abbia un rapporto di lavoro dipendente, anche al datore di lavoro, del completamento del ciclo vaccinale primario. Per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, invece, la sospensione è valida fino alla comunicazione relativa alla somministrazione della dose di richiamo e comunque non oltre il 15 giugno 2022».
Intervento innovativo al Mazzoni
Nel frattempo, un intervento innovativo è stato eseguito nei giorni scorsi nel reparto di cardiologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Per la prima volta nelle Marche, infatti, è stato impiantato un nuovo rivoluzionario monitor cardiaco miniaturizzato per la registrazione continua dell’elettrocardiogramma, che viene utilizzato nei pazienti con sincopi ricorrenti e nella ricerca della fibrillazione atriale negli ictus da causa non definita. «Il loop recorder impiantabile di nuova generazione – spiega il dottor Procolo Marchese, responsabile dell’unità di elettrofisiopatologia dell’area vasta 5 – è piccolissimo ed iniettabile sottopelle in pochi minuti senza necessità di ricovero ospedaliero. Il nuovo sistema rappresenta il primo dispositivo cardiologico impiantabile ad essere programmabile in remoto, riducendo la necessità per i pazienti di recarsi nello studio medico per regolarne le impostazioni. I dati raccolti dal dispositivo sono processati con moderni algoritmi che migliorano notevolmente l’accuratezza diagnostica. Altra novità significativa è l’invio dei dati registrati dal dispositivo al centro di riferimento, che avviene tramite un’applicazione dedicata, presente nel telefono del paziente, il quale diventa parte attiva e si sente partecipe del monitoraggio».