Ascoli Piceno-Fermo

Vaccino covid, centri sociali davanti Pfizer di Ascoli: «Espropriare brevetto»

I collettivi marchigiani hanno manifestato presso la sede picena della multinazionale per chiedere di agire sulla proprietà del vaccino contro il covid. Una cinquantina i partecipanti

La protesta con i fumogeni

ASCOLI PICENO – «I brevetti sui vaccini e sui medicinali per il coronavirus vanno immediatamente espropriati per la produzione su larga scala e in tempi rapidi dei vaccini al prezzo di costo». È quanto hanno chiesto a gran voce gli appartenenti dei centri sociali marchigiani che si sono ritrovati davanti alla sede della Pfizer Biontech di Ascoli Piceno per una protesta. Una cinquantina i manifestanti presenti e provenienti da tutta la regione, eccetto la provincia di Ancona per l’ordinanza che limita gli spostamenti in entrata e in uscita.

La protesta dei centri sociali

Secondo i ragazzi dei centri sociali «la ricerca scientifica in materia di salute pubblica deve essere pubblica» come avviene a Cuba dove si sta «sperimentando un vaccino pubblico»: «non è più possibile delegare la ricerca scientifica ai colossi il cui unico obiettivo è il profitto» afferma Enrico uno dei manifestanti. «Le case farmaceutiche sono pronte a spartirsi in due anni 20miliardi, tutto questo è inaccettabile» prosegue,  aggiungendo che «il solo modo per garantire la salute pubblica» con la pandemia di covid-19 in atto e le dosi di vaccino che arrivano con il contagocce, è quella di consentire «l’accesso libero e gratuito al vaccino Sars-CoV2 e che la proprietà intellettuale va immediatamente sospesa».

La protesta dei centri sociali davanti allo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno

“Armati” di striscioni e fumogeni, i manifestanti hanno denunciato il fatto che il vaccino è diventato «terreno di scontro politico» e che chi ne detiene la proprietà «esercita un’influenza diretta sulla complessità della produzione economica e della riproduzione sociale. Vaccinarsi vuol dire tutelare la propria salute, recuperare la propria libertà e riprendere la propria attività lavorativa. Vale come individuo, vale come specie e vale come gruppo sociale. Il battere del tempo è determinato dal virus, accelerato dalle sue varianti, saturato nelle terapie intensive, sospeso nei redditi e nei salari, dilatato tra solitudine ed isolamento, fermo nel dolore e nei lutti».

I centri sociali davanti alla Pfizer

Insomma in un periodo in cui è corsa al vaccino per mettere in sicurezza la salute delle persone, ma anche per risollevare una economia provata dalle chiusure delle attività, «servono i vaccini, servono in enorme quantità e servono subito. Per questo è inaccettabile che i giganti del farmaco come Pfizer-Biontech, Moderna o AstraZeneca facciano profitti su quello che oggi si può tranquillamente definire un bene primario».

I centri sociali annunciano nuove iniziative e intanto per il 4 marzo è in calendario un dibattito online con la partecipazione di Fabrizio Chiodo, l’unico ricercatore italiano a far parte del team di ricerca sul vaccino cubano.