ASCOLI – Il vescovo Gianpiero Palmieri, ha inviato il tradizionale messaggio ai fedeli ascolani e sambenedettesi. Ormai da quasi un anno, infatti, è alla guida di entrambe le diocesi. Il presule lancia un messaggio che intreccia la forza della Parola con la profondità dell’esperienza umana. Il vescovo invita ad una riflessione sul senso della passione di Cristo. Un invito a riscoprire, nel silenzio e nella preghiera, la fede.
L’appello
«Carissimi, abbiamo rivissuto in questi giorni la passione del Signore – spiega Palmieri -. È straordinaria la ricchezza nel nostro territorio di riti e tradizioni che rievocano il cammino dell’uomo della Croce. Noi dal Crocifisso ci sentiamo guardati e amati. Apparentemente la morte di Gesù è un’altra delle tante vicende buie dell’umanità, come tutte le condanne di uomini giusti e innocenti. Ma proprio perché l’identità più profonda di Gesù non è solo umana ma divina, ecco che la sua morte rivela chi sia Dio. La passione dolorosa di Gesù è in realtà la passione di Dio per l’uomo. A volte vediamo la morte negli occhi di tante persone. Conosciamo l’esperienza della tristezza e del vuoto del cuore – conclude il vescovo -. Riconosciamo la perdita umana di un senso e il gusto amaro di scelte di peccato. Gesù muore in croce per tutti, per tutti i morenti di oggi, nel corpo e nel cuore. E lo fa per dare a tutti luce e speranza. Dopo la notte ci sarà una nuova alba».