ASCOLI – Allarme spopolamento nelle aree interne del Piceno. Un dato allarmante, infatti, è quello emerso da un’indagine svolta da ‘Il Sole 24 Ore’. La provincia di Ascoli, infatti, è addirittura al terzo posto nella classifica delle zone maggiormente colpite dal fenomeno. In dieci anni, dunque dal 2014 a oggi, c’è stato un calo di residenti, prendendo in esame proprio le aree interne, ovvero l’entroterra, pari al 13,1 per cento. Peggio di Ascoli sono messe soltanto Gorizia (prima con un calo del 23,4 per cento) e Biella (seconda con una diminuzione del 14,1 per cento). Al settimo posto, per le Marche, ci sono Macerata e Fermo con un calo del 10,9 per cento.
La ricerca
Dati preoccupanti, dunque, che nel Piceno sono stati sicuramente favoriti dal terremoto del 2016. In questi otto anni trascorsi dalle scosse, infatti, molte persone hanno abbandonato i luoghi di montagna e l’entroterra per spostarsi magari in città o in riviera. Ciò, comprensibilmente, ha causato lo spopolamento. «Il sisma ha accentuato quello spopolamento che era già in atto da tanti anni – spiega Michele Franchi, sindaco del borgo terremotato di Arquata -. Bisogna fare in modo che i nostri piccoli Comuni tornino ad essere attrattivi». Restando nelle Marche, per dovere di cronaca va anche detto che la provincia di Pesaro Urbino è 15esima in classifica, con un calo del 9,6 per cento, mentre Ancona è 21esima con una diminuzione di residenti nell’entroterra pari all’8,9 per cento.