Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, protesta la Polizia: «Più sicurezza per le forze dell’ordine»

Il segretario del Siulp Fanesi: «Dopo la guerriglia ultras fuori dallo stadio Del Duca, c'è stato uno scarico di responsabilità»

La manifestazione del Siulp ad Ascoli

ASCOLI – «Più sicurezza per le forze dell’ordine». È quanto richiesto dal Siulp, il sindacato italiano unitario dei lavoratori di Polizia, nel corso della manifestazione che si è svolta questa mattina (mercoledì 12 giugno) ad Ascoli. Il tutto, tra l’altro, a poco più di un mese dagli scontri avvenuti all’esterno dello stadio Del Duca lo scorso 10 maggio, negli istanti immediatamente successivi alla retrocessione della formazione bianconera dopo la sfida contro il Pisa nell’ultima giornata del campionato di Serie B.

I dati

Nel 2023, secondo il Siulp, sono stati 120 gli operatori di Polizia rimasti feriti negli scontri nelle manifestazioni di piazza. Dall’inizio dell’anno ad oggi, se ne registrano già 115. Nei primi cinque mesi del 2024 delle 6.429 principali manifestazioni di piazza, oltre il 30 per cento in più rispetto al 2023, solo nel 2,3 per cento dei casi si sono verificate criticità per l’ordine pubblico.

Inoltre, il calcio italiano è sempre più violento, lo dicono i dati pubblicati ad inizio 2024 dall’Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive del Viminale (stagione 2021-22 e 2022-23), in cui quasi tutte le voci critiche hanno fatto registrare inquietanti rialzi e sono più che raddoppiati gli arresti per comportamenti violenti da 59 a 125.

L’appello

«Oggi – spiega Benedetto Fanesi, segretario generale provinciale del Siulp -, l’esame dei dati nazionali conferma un’escalation preoccupante delle aggressioni alle forze di Polizia e che gli scontri di Ascoli, dove 16 colleghi sono rimasti feriti, rispecchiando il trend nazionale, avrebbero dovuto far riflettere l’amministrazione su ciò che non è andato, sulla sottovalutazione di un evento prevedibile, in cui il Siulp ritiene sia fallito sia il sistema di prevenzione per una chiara responsabilità gestionale sia quello di repressione considerata l’esiguità degli attuali provvedimenti presi contro i tifosi più facinorosi. Invece così non è stato: le dichiarazioni fatte da chi aveva ed ha la responsabilità di gestire l’ordine pubblico, continuano a sottolineare la buona riuscita del servizio perché si è riusciti a garantire che nessuno si facesse male, indignando non solo gli addetti ai lavori. Impensabile giustificare che i 16 feriti siano un danno collaterale, da accettare supinamente – conclude Fanesi -. Il Siulp sperava nell’assunzione di responsabilità da parte di un’amministrazione sempre attenta alle esigenze del personale, invece vi è stato uno scarico di responsabilità da parte del questore sulla filiera gerarchico- funzionale che non va nella direzione auspicata della tutela della sicurezza dei lavoratori».