Ascoli Piceno-Fermo

San Benedetto del Tronto, in sette mesi 178 verbali per errato conferimento dei rifiuti

La nuova figura dell'Ispettore ambientale ha controllato la gestione dei rifiuti in città. Il 65% delle violazioni riguarda il conferimento di rifiuti riciclabili come secco indifferenziato

San Benedetto del Tronto

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A partire dal mese di maggio dello scorso anno è stata introdotta a San Benedetto del Tronto la figura dell’Ispettore ambientale, il cui compito è quello di vigilare sul rispetto delle regole riguardanti il conferimento dei rifiuti da parte di utenti privati, attività produttive e pubblici esercizi. La figura, scaturita da un progetto sperimentale attuato dal Comune in collaborazione con Picenambiente s.p.a., ha il compito di accertare situazioni di violazione del Regolamento in materia di gestione dei rifiuti urbani e di tutte le ordinanze comunali che regolano l’igiene urbana, con competenza sanzionatoria.

Dal momento dell’attivazione di questo servizio al 31 dicembre 2023 sono stati redatti 178 verbali ed elevate altrettante sanzioni. Secondo i dati raccolti nei primi sette mesi di attività, la maggioranza delle violazioni, il 54%, proviene da utenze non domestiche, mentre il restante 46% riguardo utenze di tipo domestico.

Tra le trasgressioni da parte di utenze non domestiche, il 47% proviene dal settore della somministrazione di bevande e alimenti, «dato significativo – si legge nel rapporto redatto dal responsabile del servizio – dovuto alla grande quantità di rifiuti che questo settore produce». Seguono i negozi (21%), i supermercati (15%), strutture ricettive e balneari (8%). La restante parte (9%) attiene ad attività di varia natura che non ricadono nelle precedenti categorie.

Per quanto riguarda la diffusione delle violazioni, il 34% dei verbali riguarda l’area di Porto d’Ascoli, il 30% il centro cittadino, il 12% l’area di viale De Gasperi, l’8% l’area mare, il 7% la zona nord della città, il Paese Alto con il 3%.

Il “bollino nero”, è il caso di dirlo, riguarda le infrazioni nel conferimento dell’indifferenziato: il 65% delle violazioni riguarda infatti il conferimento di rifiuti riciclabili come secco indifferenziato. Al secondo posto, con ampio distacco, l’errato conferimento di carta e cartone (12%).

«L’introduzione di questa figura – ha detto l’assessore all’Ambiente Antonio Capriotti – ci ha permesso di porre un freno ai conferimenti selvaggi e, soprattutto, di raccogliere dati preziosi sulla gestione dei rifiuti da parte degli utenti che ci danno un chiaro segnale su quale sia la direzione da prendere per migliorare il comune senso civico e potenziare le campagne informative su come gestire al meglio i rifiuti».